Trieste, 26 Aprile 2024

Pista ciclabile: incuria e degrado, che vergogna

07 Aprile 2021 Autore: Redazione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di un nostro lettore, Moris Novello, sullo stato di incuria oramai perenne della pista ciclabile.

Chiedo l'aiuto della vostra testata giornalistica per sensibilizzare il Comune di Trieste, in maniera apolitica come faccio io, sullo stato della ciclabile di viale Miramare. Rispettando tutte le norme (palestre chiuse, divieto di allontanamento dall'abitazione usando l'auto, divieto pedonale in Porto Vecchio...) per me e per moltissimi triestini è l'unico luogo dove poter fare attività sportiva. Domenica ho subito un serio infortunio. Correvo sul lato diverso da quello abituale, del quale conosco tutte le buche e gli ostacoli a memoria. Il piede destro ha urtato contro un cerchio di metallo affiorante dal terreno, il sinistro, puntato per stare in equilibrio, è finito in una buca. Emorragie, costole incrinate. Si cade correndo anche per imperizia o sfortuna, certo, ma in 15 anni come km ho fatto di corsa più di due volte il giro del mondo, dappertutto, e tutte le cadute e gli infortuni sono successi, come per tanti miei amici della corsa, solo in quel percorso.

Coincidenza? No. Da decenni è tutto un percorso di guerra, mai alcuna manutenzione. Sei anni fa mi sono rotto una spalla causa una buca che è ancora lì, nonostante mille segnalazioni, e che ha mandato tanti sportivi all'ospedale. C'è un sacco rotto davanti al marciapiede, all'ingresso di una struttura comunale: anni fa bloccò la carrozzina della figlia di amici miei e oggi è ancora lì. Più avanti, sotto il cavalcavia, l'asfalto per terra non esiste più da decenni, buca continua, e proprio lì il passaggio tra persone in senso contrario diventa impossibile: pericolosissimi cartelloni pubblicitari metallici tolgono sicurezza, distanziamento, visibilità di chi sta arrivando.

Ho gareggiato in tantissime ciclabili in regione, in Italia e nel mondo e situazioni così le ho viste solo su Striscia la Notizia; dal vivo, purtroppo, solo nella mia città. La corsia per i pedoni è inagibile da molti anni, così molti si mettono nella corsia bici con discussioni e rischi d'incidente non stop. Attualmente all'altezza della rotonda di Porto Vecchio, dove la corsia pedonale è completamente distrutta, in quella per le bici penzolano da due mesi alberi e siepi piegati dal maltempo. Le buche, i dossi, il numero di amici che ho visto portati all'ospedale oramai sono impossibili da contare. Le transenne "strada dissestata" (ma, chiedo: questo esenta il Comune in eterno da responsabilità, risarcimenti e cure se uno si fa male lì causa mancata manutenzione?) sono lì da decenni, addirittura abbandonati per terra metalli che molti anni fa reggevano transenne ora sparite.

Ripeto, finché dovremo convivere con l'emergenza Covid quel rettilineo sarà l'unica possibilità per fare movimento e sport per migliaia di triestini. È decoroso, è giusto lasciarlo così?


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