Un altro mese e mezzo di attesa. E’ quanto emerge ufficialmente dall’apertura dei termini - avvenuti ieri - per la presentazione delle domande di concessione in uso delle palestre afferenti all’EDR, che in buona parte sono quelle degli istituti scolastici superiori di Trieste. Una doccia fredda (l’ennesima) anche se in qualche modo attesa ma oltre alle tempistiche assolutamente incongrue (vi si potrà accedere non prima del 7 dicembre) le asd del territorio stanno esprimendo in queste ore diverse perplessità anche per altre questioni.
Innanzitutto va premessa la lunga attesa: dal lockdown di marzo a ormai quasi Natale saranno trascorsi nove mesi. La quarantena e l’emergenza sanitaria non sono state le uniche motivazioni che hanno spinto a questo allungamento dei tempi ma in ogni caso non è ammissibile tenere in stand by lo sport di base e quello agonistico per un problema sostanzialmente burocratico. Ma c’è di più: le società lamentano un canone orario che è sì più basso rispetto al pregresso ma che non tiene conto di pulizia e sanificazioni, fondamentali in questo periodo. E’ vero che la Regione ha stanziato 4 milioni di euro per rimborsare i club su questo capitolo di spesa ma non è chiaro come e quando avverrà l’indennizzo. Le associazioni sportive intanto dovranno sborsare e poi semmai riceveranno lo storno. Apertura, sorveglianza e custodia sono a carico del concessionario, è stato istituito l’obbligo di una copertura assicurativa per danni a cose e persone e soprattutto il divieto di accordo fra asd per programmare giornate e orari di utilizzo degli impianti.
Insomma, sembra un bando fatto quasi apposta per scoraggiare i club; che in questo momento, forse, avevano bisogno di maggiore sostegno e non di ulteriori fardelli. Ammesso e non concesso che il 7 dicembre si potrà giocare: di questi tempi meglio vivere alla giornata.