"Ennesimo velo pietoso". Abbiamo aperto così il nostro editoriale settimanale su City Sport riferendoci alla Pallacanestro Trieste, e nessuno deve sentirsi offeso per il giudizio. Non certo quei giocatori che ieri hanno dato tutto in campo, ad iniziare dai tre "muli": Ruzzier, Bossi e forse pure Deangeli sono stati sicuramente fra i più battaglieri. Non è la nostra una critica ai singoli ma il riferimento è alla pochezza di insieme, all'assenza totale di quello spirito vincente che, a parte la tripla di tabella con Udine e poco altro, ha portato quasi sempre la squadra a perdere i match più importanti giocati in trasferta e le gare punto a punto.
Non ha demeritato, ieri, la formazione di Christian, ma rimane sempre quel senso di incompiuto non solo tecnico ma anche e soprattutto caratteriale. Perché uno a uno, ancora una volta, i giocatori alabardati sono apparsi capaci, perché Ryers per la categoria è potenzialmente immarcabile, perché Brooks ha messo un paio di triple chirurgiche, perché gli italiani sopra menzionati hanno fatto il loro. Eppure, ancora una volta, Trieste ha perso inanellando il quattordicesimo ko stagionale in 31 gare. Roba da mediocre metà classifica, altro che promozione. Manca la sinfonia, e non sarà solo colpa del coach, naturalmente, ma la sensazione è che l'orchestra suoni per conto proprio. Anche ieri 86 punti subiti, decisamente troppi quando le partite, appunto, dovrebbero contare.
Chi ancora spera (e noi per primi) che ai play-off cambi il ritmo probabilmente è un illuso ma siccome proviamo a crederci fino alla fine diamo un'occhiata a cosa succederà nella post season. L'ultimo turno sarà fondamentale per il piazzamento. Rieti, prossima avversaria, deve vincere per arrivare terza: è pari punti con Torino (che affronterà in casa Verona) ma con la differenza canestri favorevoli. Sabato ha suonato Udine al Carnera (+23) e sarà spinta da un tifo caldissimo. Trieste non può perdere se vuole mantenere una posizione decente in chiave play-off: con i due punti chiuderà quinta, in caso di sconfitta dipenderà dai risultati di Rimini (a Milano con l'Urania) e Cividale (a Vigevano). Romagnoli a 34 assieme a noi, friulani 2 lunghezze indietro. Con Rimini abbiamo gli scontri diretti a favore, con Cividale no. Potremmo finire quinti, sesti o settimi. In caso di quinto posto ci toccherà probabilmente Rieti (a meno che Torino non perda; in quel caso disputeremmo il primo turno di play-off con i piemontesi); se arriveremo sesti gli avversari dovrebbero essere sempre i laziali. Sprofondando al settimo posto dovremmo vedercela sicuramente con Cantù. In ogni caso, per superare il turno, saremo chiamati ad almeno un colpo esterno. Quello che, finora, con le grandi è sempre mancato.
