Trieste, 29 Marzo 2024

Romairone, ventiquattr'ore per battere un colpo...

30 Gennaio 2023 Autore: Gabriele Lagonigro

Sono numerose le considerazioni in quest'ultimo lunedì di gennaio, che coincide con le dimissioni di Pavanel, la scelta del successore e le ventiquattr'ore finali di mercato.

Iniziamo proprio dall'ex mister, che dopo lo 0-2 interno di ieri col Trento ha rimesso il mandato. Una scelta che gli fa onore e che è cosa sempre più rara in un mondo, quello sportivo, dominato da soldi, contratti e procuratori. Forse il tecnico poteva farlo prima per lanciare un segnale forte allo spogliatoio: ci aveva pensato dopo il rovescio di Vicenza ma la voglia di confrontarsi con una rosa rinforzata dai nuovi arrivi del 2023 lo aveva convinto a rimanere. Nel momento in cui ha visto che nemmeno con i vari Celeghin & Co. l'apatia della squadra dava segnali di risveglio, ha preferito togliere il disturbo per non regalare ulteriori alibi ad una rosa senza spina dorsale. Perché se è vero che la salvezza diretta appare un miraggio, i play-out rimangono comunque dietro l'angolo. Ma serve un'inversione di tendenza immediata.

Il capitolo allenatore apre un'altra considerazione. La società, legittimamente, ha optato per Gentilini, tecnico della Primavera. Non è il primo mister promosso in prima squadra dalle giovanili e non sarebbe il primo - ce lo auguriamo - ad ottenere risultati significativi. Palladino, al Monza, subentrato a Stroppa artefice della promozione brianzola dalla B alla A, sta facendo miracoli. Ciò detto, non è chiaro perché non sia stato richiamato Bonatti: è stato cacciato con due sconfitte in sette gare (la prima, peraltro, inevitabile contro il Pordenone in avvio di stagione). In confronto a Pavanel la sua media punti è stata decisamente migliore, ha tuttora un contratto in essere ma il suo ritorno sulla panchina alabardata non è stato preso in considerazione. C'è chi dice che il suo rapporto con alcuni senatori non fosse idilliaco ma in un gruppo dall'encefalogramma piatto, forse proprio un po' di conflitto dentro lo spogliatoio avrebbe fatto bene. In bocca al lupo a Gentilini, in ogni caso: non ha nulla da perdere e peggio di così non potrà andare.

L'ultima considerazione è per il direttore generale. La proprietà ha le sue colpe, i giocatori che vanno in campo pure, due tecnici ce li siamo “mangiati” ma il principale responsabile di una rosa inadatta rimane Romairone. Che è ancora al suo posto. Per carità, ognuno è libero di fare le proprie scelte in autonomia ma se Pavanel ha avuto il coraggio di dimettersi, anche il d.g. avrebbe potuto fare lo stesso. Liberando oltretutto la società di un contratto importante: budget extra che magari sarebbe servito per acquistare una punta di peso. Ha ancora ventiquattr'ore, il direttore, per mettere a segno un colpo e provare a invertire questa disgraziata stagione.


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