Trieste, 24 Aprile 2024

Violenza contro gli arbitri, l'appello della Figc regionale

16 Settembre 2022 Autore: Redazione

Dopo gli ennesimi episodi ostili nei confronti dei direttori di gara, ripetutisi anche in questo inizio di stagione, il Comitato Regionale della Figc lancia un appello alle componenti del calcio dilettantistico affinché si faccia fronte comune contro il ripetersi di atti inaccettabili nei confronti della classe arbitrale. Appello da sottoscrivere pienamente, nella speranza che gli organi di giustizia sportiva usino la mano pesante contro costoro che nulla hanno a che vedere con il calcio che amiamo.

"Il ripetersi di intollerabili atti di violenza verbale nei confronti della classe arbitrale - le parole di Ermes Canciani - spinge il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia ad un’attenta riflessione tesa a lanciare un appello affinché, con l’impegno di tutti, si mettano in atto tutte le iniziative necessarie ad arginare queste barbarie, che nulla hanno a che vedere con il nostro amato calcio e con lo sport in generale. Desidero, attraverso queste parole, farmi portavoce del mio sentimento e di quello di tutto il Consiglio Direttivo certo di esserlo, ne sono convinto, anche della larghissima parte di voi, ovvero quella parte sana e responsabile del nostro movimento, formata indistintamente da dirigenti, tecnici e calciatori che ben distano da questi comportamenti. E proprio per questo lancio l’invito teso a mettere in atto ogni forma di intervento, arrivando anche all’allontanamento dalle società di quei soggetti che, usando il calcio come valvola di sfogo, tentano di minare un movimento sano e puro che negli anni ha saputo contraddistinguersi per i suoi modi. Lo sport è sinonimo di serena competizione e oggi, più che mai, è necessario fermare l’avanzata di fenomeni che non possiamo accettare né alla prima giornata di campionato, né all’ultima. Il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia, da parte sua, sarà inflessibile nell’usare ogni forma di repressione e condanna verso questi beceri comportamenti, che non possono e non devono essere giustificati o accettati in nessun modo. La nostra cultura sportiva, vanto di questa Regione, passa anche e soprattutto dall’allontanamento di questi fenomeni».


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