Proviamo ad andare oltre al discorso “di bandiera”. La decisione della Corte Federale d'Appello è di stampo prettamente giuridico e sfata il falso mito secondo cui un cambio di proprietà e di dirigenza dovrebbe quasi automaticamente valere uno sconto di pena sulla fiducia. La Triestina, intesa come società con Ben Rosenzweig presidente e Alex Menta a capo della gestione sportiva, ne ha combinate di cotte e di crude sul piano delle nefandezze amministrative (ancora una penalizzazione dovrebbe arrivare giovedì) e si è guadagnata tutti e 20 i punti di penalità finora comminati, ricordando che i 7 punti di sanzione arrivati alla fine della scorsa stagione sono figli di un ricorso parzialmente accolto, visto che la sentenza iniziale indicava un -9. Tanto per evitare il vittimismo secondo cui lassù non ci vogliono bene.
Al Tribunale Federale Nazionale e alla Corte d'Appello interessa che la serie infinita di mancati pagamenti sia opera della Us Triestina Calcio 1918, che poi il presidente sia Rosenzweig o Zelenovic e che la proprietà sia di Lbk o House of Doge conta zero. Di certo, la patata bollente di decidere cosa fare ora sul piano sportivo toccherà a chi è ora in plancia di comando: ne capiremo di più a fine anno, in vista del mercato di gennaio, ma non sorprenderebbe che i vertici dell'Unione non si svenassero per inseguire una salvezza che appare sempre più un miraggio, nonostante il buon comportamento della squadra. Ed è assodato che la responsabilità di tutto questo è da ascrivere in toto ai due già citati personaggi della precedente gestione.