Trieste, 29 Marzo 2024

Unione, l'attacco è un problema. E contro le big altro flop

27 Gennaio 2022 Autore: Gabriele Lagonigro

Un film in parte già visto. Con la doppia sconfitta di gennaio l'Unione sta ripetendo quanto capitò esattamente un anno fa. Allora, a dicembre 2020, gli alabardati di Pillon arrivarono alla sosta pareggiando a Padova e vincendo contro Perugia e Sudtirol. Sembrava il definitivo rilancio, ma l'inizio del 2021 si rivelò sciagurato, con il ko interno con la cenerentola Fano, lo scialbo 0-0 di Mantova ed il tris al passivo contro il Matelica. E addio sogni di gloria.

Stavolta è andata più o meno uguale. Il 2021 si è chiuso con il meritato successo di Seregno e gli otto risultati utili consecutivi, che parevano il preludio ad un 2022 alla rincorsa del secondo posto, ed invece le inopinate battute a vuoto con il Padova e a Bolzano hanno ricacciato la Triestina a distanza per ora abissale non solo dai biancoscudati (-12) ma anche dal non irresistibile binomio sul gradino più basso del podio, Renate e Feralpi (-9). Per carità, il paragone con la scorsa stagione vale fino ad un certo punto perché le avversarie di questo gennaio avevano tutt'altra caratura, ma resta il fatto che anche quest'anno la ripresa dopo le feste è stata deleteria.

Dispiace ancor di più perché l'Unione avrebbe potuto seriamente rientrare in gioco, soprattutto dopo aver visto al Rocco la squadra di Pavanel, che a parte Ronaldo a centrocampo è sembrata tutto fuorché trascendentale. Lo stesso Sudtirol è tostissimo dal punto di vista fisico e con una difesa che è la meno perforata d'Europa, ma per quanto riguarda il gioco espresso ieri a Bolzano non è apparso di molto superiore agli alabardati. Eppure, se gli altoatesini dovessero vincere l'ultimo recupero volerebbero a +20 sulla Triestina. Un abisso, dopo appena metà campionato.

Ma cosa manca davvero agli uomini di Bucchi per svoltare? I numeri lo dicono chiaro: rispetto al quartetto davanti, l'Unione ha segnato 16 gol in meno del Renate, 13 in meno di Feralpi e Padova e “solo” una manciata meno del Sudtirol capolista, che però ha subito 5 marcature al passivo (contro le 20 alabardate). Un dato emblematico. Anche ieri, tolta la splendida punizione di Gomez, nella ripresa gli avanti alabardati non hanno mai tirato in porta. Non è solo un problema delle punte, evidentemente è tutta la squadra che crea poco, e non a caso il filotto di risultati positivi è arrivato spesso con successi esterni nei quali la Triestina è passata presto in vantaggio e poi ha controllato.

Non solo: contro l'undici di Pavanel il primo gol è stato un gentile omaggio della nostra difesa, ieri l'1-0 del Sudtirol è stato regalato da Offredi con la complicità di Lopez e di tutta la corsia di sinistra. Venti gol al passivo non sono una caterva ma molti di questi sono giunti da errori dei singoli.

Infine: con le quattro squadre che la precedono, l'Alabarda ha collezionato tre sconfitte ed un pari interno. L'anno scorso, paradossalmente, succedeva il contrario. Ovvio che se non si fa risultato con le dirette rivali, sarà impossibile recuperare il gap.


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