Trieste, 25 Aprile 2024

Unione avanti adagio: la squadra è costruita bene?

17 Novembre 2021 Autore: Roberto Urizio

Un percorso di crescita forse più lento di quanto ci si potesse aspettare, e lo stesso Cristian Bucchi, dopo il pareggio contro il Trento, non ha nascosto una certa delusione per un passo in avanti che non c’è stato. Al di là dell’ultimo match, l’Unione di oggi è indubbiamente cresciuta rispetto a qualche settimana fa, complici una maggiore coesione e le buone cose fatte vedere da alcuni singoli, in attesa che chi è rimasto di più ai box a causa degli infortuni cresca di condizione.

Tuttavia qualche limite rimane evidente e appare strutturale, a cominciare da una costruzione della squadra che non risponde, numericamente parlando, al sistema di gioco su cui ha virato Bucchi. Partiamo dalla difesa, dove per giocare a tre sono davvero in pochi: sostanzialmente i centrali di ruolo sono quattro, a cui si aggiungono Lopez, adattato a una posizione non sua, e il giovane Baldi. Anche a centrocampo bisogna affidarsi a delle invenzioni, perché di fatto ci sono Giorico, Giorno, Crimi e un Paulinho sempre più ai margini, con l’inserimento di Iotti, Galazzi e Procaccio, schierati da mezzala più per necessità che per vocazione. Con una coperta così corta, una domanda sorge spontanea: dopo la partenza di Angiulli, non aveva senso reintegrare un “usato sicuro” come Maracchi invece di inserire in rosa il brasiliano Brey, che fin qui non ha messo piede in campo neanche un minuto?

Davanti in teoria ci sarebbe abbondanza, ma i guai fisici hanno creato più di qualche problema, lasciando a De Luca il ruolo di unica certezza attuale. Petrella è ancora fuori, Sarno, Gomez e Trotta devono ancora ritrovare la condizione, Litteri ha i suoi problemi cronici e deve essere centellinato. Ci sarebbe anche Di Massimo, che però è di fatto separato in casa. Ci sarà qualche aggiustamento a gennaio per coprire meglio il 3-5-2 oppure, con il recupero di tutti gli elementi, vedremo un modulo diverso?


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