Trieste, 19 Giugno 2025

Un progetto sportivo che sta deragliando, sta alla società riportarlo sui binari giusti

14 Febbraio 2024 Autore: Roberto Urizio

E ora che fare? L'allenatore è già stato cambiato e la situazione è peggiorata, il mercato è finito (e meno male, perché la finestra invernale è stata di indebolimento) e quindi per il momento si va avanti con chi c'è. La società, nelle persone dell'amministratore delegato Sebastiano Stella e del direttore generale Alex Menta, ha preso la parola per spiegare le proprie ragioni in merito all'esonero di Attilio Tesser; al di là dei contenuti, su cui ognuno si fa giustamente la propria opinione, un metodo apprezzabile. Ora però sarebbe il caso che la dirigenza torni a farsi viva per far capire alla piazza cosa sta succedendo, perché chiunque può rendersi conto che il cambio di guida tecnica non è servito a nulla, se non a creare maggiore confusione. La Triestina che fino a tutto novembre aveva fatto sognare ha prima avuto un calo che si poteva considerare fisiologico per poi crollare. Ieri è scoppiato anche il malcontento dei tifosi e non può bastare il confronto con due giocatori rappresentativi, ma in tribuna per infortunio nelle ultime due gare, come Malomo e Struna o con il club manager Giambattista Domestici per dare qualche delucidazione su questo momento allucinante. Non può neanche essere Roberto Bordin a prendersi carico della situazione, al di là di qualche scelta che lascia perplessi. Al momento l'unico che ha tirato fuori una chiave di lettura sulla caduta libera alabardata è stato Matteo Ciofani dopo la sconfitta di Mantova, ma pare che le sue parole non abbiano avuto chissà quale effetto. “Dobbiamo chiuderci nello spogliatoio, guardarci in faccia e capire cos'è successo” ha affermato Bordin ieri dopo la gara, ma un confronto di questo tipo sarebbe dovuto avvenire già alle prime avvisaglie di difficoltà (ricordate cosa disse Andrea Vallocchia in merito al post sconfitta con il Padova?), con squadra, allenatore e società. Perché questa squadra così com'è non può essere nemmeno la base per il futuro e, davanti a un progetto sportivo che non funziona, non può essere sempre e soltanto la panchina a saltare.


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