Stavolta la Triestina parla e lo fa tramite il suo presidente Ben Rosenzweig, affiancato dall'amministratore delegato Sebastiano Stella. Il prato del “Rocco” è ancora un enorme punto di domanda, tra dieci giorni l'Unione gioca con il Lumezzane e, soprattutto, il 20 ottobre c'è il big match con il Vicenza, che la società vuole assolutamente disputare nel proprio stadio, considerato che, per usare le parole di Stella, “ogni tifoso che non viene è un danno per la società”. “Come nuova proprietà abbiamo voluto darci il tempo di consocerci con il Comune e la Regione – esordisce Rosenzweig in conferenza stampa -. Siamo stati pazienti finora per cercare una soluzione, ma ora non possiamo nascondere che siamo frustrati. È da più di un mese che cerchiamo di capire a che punto siamo ma oggi la situazione è ancora un punto di domanda. Ci sono tre diversi agronomi che stanno lavorando per capire la reale situazione, uno nostro e altri due del Comune, in modo da dare risposte al nostro staff, ai giocatori e alla proprietà stessa che rappresento, che ha fatto un investimento importantissimo nella Triestina e che si trova nell'impossibilità di non usare lo stadio, uno dei motivi principali della nostra venuta. Abbiamo investito molto, anche a livello di tempo, per avere buone relazioni con le istituzioni: ci siamo riusciti conla Regione e il presidente Fedriga, non è così per il Comune, con il quale ci sono delle difficoltà”.
Rosenzweig non usa giri di parole: “La mancanza dello stadio può essere motivo di disimpegno, la percezione all'estero è che sia difficile investire in Italia. Un'infrastruttura importante come lo stadio ci ha fatto pensare che ci fosse possibilità di fare un certo tipo di business e l'investimento è fatto anche per quello. Non sacrifichiamo il progetto a lungo termine per questione a breve termine – rassicura comunque il presidente - e aspettiamo l'indicazione degli esperti”. La stoccata nei confronti dell'amministrazione da parte del numero uno alabardato comunale è decisa: “Il nostro progetto è a medio-lungo termine, vogliamo mantenere un atteggiamento collaborativo ma la Triestina non può essere vincolata a giochi di potere. Sarò qui tutta la settimana per la Barcolana, vediamo cosa succede nelle prossime ore, attendiamo comunicazione dalla Lega Pro e vedremo quali saranno le comunicazioni tra Comune e Lega stessa. Lasciamo che siano i fatti a parlare”.
L'ipotesi di prendere in mano direttamente la gestione dello stadio non è all'ordine del giorno. “Troppo presto per parlarne. Abbiamo un contratto di affitto in essere e non dobbiamo preoccuparci di comprare, siamo in regola sotto tutti i punti di vista – continua Rosenzweig -. Ho preso la società per fare affari e vincere, cercheremo di interevenire il prima possibile per rimuovere ogni ostacolo che non ci permette di ottenere i nostri obiettivi. Le sensazioni che abbiamo avuto rispetto alla competenza degli attori in gioco sono quelle di tutti quando, nella partita contro il Trento, abbimo visto il nostro difensore rimettere a posto una zolla, niente di diverso. Per fortuna abbiamo una squadra di guerrieri che si sta ben comportando nonostante questa situazione”.
C'è, infine, la questione legata ai concerti di giugno: “Il nostro contratto prevede l'affitto dello stadio finché non è finita la stagione, altro non c'è da dire - conclude il presidente -. Di certo quanto sta accadendo adesso e la prospettiva a lungo termine ci preoccupano”.