Sul campo la salvezza è arrivata, fuori dal campo siamo ancora alle mezze parole, ma di soldi ancora non c'è ombra. E di spese da coprire ce ne sono parecchie, tra personale che aspetta lo stipendio da inizio anno, fornitori in attesa di quanto pattuito, senza contare che c'è da pagare anche squadra e staff per il periodo successivo all'ultima scadenza di aprile e che anche lì il pregresso non manca (contributi non rispettati ma, a quanto emerge, anche qualche emolumento sarebbe in pesante ritardo). Insomma, per mettere tutto a posto e iscrivere la squadra alla prossima Serie C serve una cifra importante (5-6 milioni di euro), oltre al budget per la stagione.
In questo clima di incertezza e preoccupazione, ci mancava solo il post social di Alex Menta che vorrebbe “dire tante cose ma non mi permetto”. Se si vuole lavorare nel silenzio ci può pure stare (il direttore generale in effetti ha portato a Trieste imprenditori, anche di alto livello, ma al momento non ci sono garanzie che questi contatti portino qualcosa di concreto), se Menta ha voglia di dire come stanno effettivamente le cose siamo tutto orecchi. Di certo non interessa il “detto - non detto” o le voci messe in giro ad arte per cercare di rassicurare, quando ormai lo sanno anche i muri che le chiacchiere stanno a zero, considerato che anche le ultime scadenze sono state precedute da ampie rassicurazioni, puntualmente smentite.
Di certo non si accontentano delle parole Daniele Delli Carri e Attilio Tesser, principali artefici della rimonta salvezza che meriterebbero una riconferma per quanto fatto. Il direttore tecnico nel dopo partita con il Caldiero ha chiaramente detto che adesso tocca ad altri: per rimanere non gli interessano le promesse, ma i soldi (non quelli per lui, ma per programmare una stagione senza dover temere mancati pagamenti e penalizzazioni a ogni scadenza). Il mister, ieri sera ospite a Telequattro, ha dichiarato che non gli è stato nemmeno chiesto di restare. Lui a Trieste continuerebbe a lavorare (certo, non con una situazione come quella vissuta nella stagione appena conclusa), vedremo se ci saranno le condizioni. Sicuramente oggi la priorità non è chiudere il tecnico o costruire la squadra, ma trovare le risorse per tenere in vita la Triestina. Ma, proviamo a guardarla in positivo (con ironia), l'anno scorso a maggio era già stato scelto l'allenatore e sappiamo com'è andata.