E io non pago. Si può parafrasare Totò e cambiarne la citazione per descrivere il modus operandi della Triestina americana. Gli stipendi corrisposti a Omar Correia per tenerlo sotto contratto e ricavarne eventualmente qualcosa in sede di mercato e qualche altro possibile saldo in extremis (Borriello, forse Tonetto) non cambiano la sostanza e ripropongono la domanda che da mesi è sulla bocca di chi ha a cuore le sorti dell'Unione: si può davvero andare avanti così?
Perché non pagare oggi i giocatori che hanno messo in mora la società non significa che tutto si risolve con un contratto rescisso, i soldi dovranno saltare fuori prima o poi e nel frattempo si accumula tutto nel calderone debitorio che è già bello sostanzioso. Sapere che non rispettare la scadenza del prossimo 1° agosto non comporta l'esclusione automatica dal campionato non fa certo tirare un sospiro di sollievo, perché anche in questo caso è solo un portare avanti un nodo che prima o poi verrà al pettine.
Le voci frammentarie che arrivano sul fronte di una possibile cessione della società fanno capire che Ben Rosenzweig cerca più un partner che un acquirente, anche se bisogna interpretare le cose visto che il presidente parla a vuoto, quando lo fa. Se qualcuno dovesse entrare sarà giusto, come per tutti, giudicare in base al lavoro svolto, ma se davvero lo farà lasciando dentro l'attuale proprietà e il management che ha creato questo disastro, sarà impossibile non continuare a chiederci come si possa andare avanti così.