Trieste, 06 Giugno 2025

L'ex Zocchi, oggi d.s. dell'Imolese: "Mi innamorai di Trieste"

10 Novembre 2020 Autore: Roberto Urizio

Le sue punizioni hanno caratterizzato la Triestina del primo post-fallimento, quella che con Giorgio Del Sabato presidente è ripartita dalla Serie D nel 1994/1995 e che poi ha centrato i play-off di C2 l'anno successivo. Moreno Zocchi, allora difensore centrale da 56 presenze e 9 gol in alabardato, oggi è il direttore sportivo dell'Imolese che domani giocherà al “Rocco”.

Che ricordi ha degli anni con l'Unione?

“Per me è sempre un piacere tornare in una città e in uno stadio dove mi sono trovato benissimo. Mi è già capitato di affrontare la Triestina da ex quando ero a Vicenza ma sarà comunque un'emozione. Di quel periodo ho un ricordo piacevole, la società era sì reduce da un fallimento ma si respirava una bella atmosfera e voglia di ripartire. Tutta quella gente allo per la sfida decisiva con il Treviso è qualcosa di indimenticabile”.

Peccato che non andò benissimo quella partita...

“Purtroppo no ma effettivamente il Treviso dimostrò, anche vincendo il campionato di C2 l'anno successivo, di essere la squadra più forte. Tra l'altro mi contattarono per ingaggiarmi ma, nonostante mi offrissero più soldi, scelsi Trieste perché mi ero innamorato della città. Anche in quarta serie facemmo un buon campionato, chiudendo quinti e qualificandoci ai play-off”.

Veniamo al presente. Che gara sarà domani?

“Per noi molto difficile perché la Triestina, per blasone, società, organico e allenatore, è una delle prime tre squadre del girone insieme al Padova e al Perugia. La capolista l'abbiamo battuta in casa loro, ma eravamo alla prima giornata e loro erano ancora in fase di rodaggio”.

E la sua Imolese che squadra è?

“Nelle prime giornate abbiamo avuto la media età più bassa del girone e questo è il nostro filo conduttore. L''obiettivo è la salvezza, valorizzando i nostri giovani di proprietà e proponendo un calcio non sparagnino. Anche domani non vedrete barricate, non è nelle nostre caratteristiche. L'Imolese è una realtà in continua evoluzione, la società in questi anni ha preferito investire in strutture e non in giocatori, creando un centro sportivo proprio. La prospettiva è quella di crescere e di ambire a traguardi più alti nei prossimi anni”.

 


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