Trieste, 17 Ottobre 2025

Menta sui social: "Fa male separarsi da una città che ho imparato ad amare"

16 Ottobre 2025 Autore: Roberto Urizio

Alex Menta affida ai social i suoi pensieri il giorno dopo l'annuncio della Triestina dell'interruzione del rapporto di lavoro con l'ormai ex direttore generale:
“Ci sono momenti nella vita in cui le parole non bastano e siamo a uno i questi. Ieri mi sono separato da un club e da una città che ho imparato ad amare. E la verità è che fa male. Profondamente.
Quest'estate, la mia missione è stata semplice e impossibile allo stesso tempo: salvare il club. Questa era la realtà, Nessuna favola. Nessun conforto. Non ho avuto tempo per respirare. Ogni singolo giorno è stata una battaglia contro il tempo, contro il debito, contro la paura, contro la gente che non credeva. Non ho dormito, non mi sono fermato. Ho lottato giorno e notte perché sapevo cosa sarebbe successo se avessi fallito, non a me, ma a tutti quelli che portano questi colori nel cuore.
La verità più dura di tutte è svegliarsi, guardarsi allo specchio e sapere di non avere raggiunto il mio obiettivo. Conoscere il mio potenziale sapendo di cosa sono veramente e anche non riuscire a capire... questa sensazione è un peso che porterò con me per molto tempo. Non fuggo dalle mie responsabilità. Io non scappo dalla realtà. Questo fa male.
Quando tutti gli altri hanno visto un club andare a pezzi, io ho visto solo una cosa: un club per cui vale la pena morire. E io sono rimasto volentieri nel fuoco, perché la Triestina meritava qualcuno che non se ne fosse andato quanto le cose si sono messe male. Qualcuno disposto a sanguinare per questo. Ho trovato soluzioni quando non ce n'erano. Abbiamo portato nuovi investitori quando le luci erano quasi spente. Abbiamo aperto porte chiuse. Abbiamo dato a questo club una possibilità: non una promessa, una possibilità. E nella vita, le possibilità a volta bastano per costruire miracaoli.
A chi è rimasto fedele – a chi mi è rimasto accanto quando sarebbe stato più facile sparire – il mio rispetto va oltre le parole. Non dimenticherò mai chi era con me al buio e la mia Sara per essermi sempre stata vicina.
Non ho una casa. Non appartengo a nessun posto. Ecco perché fa così male, perché questo posto è diventata la mia casa. Questa città, la sua gente, il suo mare, il suo cielo, la sua bellezza. Trieste mi è entrata dentro.
Alla nuova proprietà voglio dire chiaramente: grazie. In un mondo dove in tanti inseguono denaro e ego, voi avete scelto l'umanità. Avete fatto sacrifici che la maggior parte delle persone non conosceranno mai. Avete intrapreso una missione che avrebbe spaventato i più. La Triestina è viva grazie a chi crede ancora nel cuore oltre al profitto. Questo è raro. Grazie. Grazie”.


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