Il Marino del dopo Alcione è un misto fra la rabbia per un risultato immeritato e l'orgoglio per la prestazione della Triestina. “Lo spirito è stato encomiabile, tutti hanno dato il contributo che dovevano dare. Abbiamo creato parecchie situazioni e qui potevamo fare meglio, nel riempire l'area di più e con maggiore convinzione, ma credo che potremo crescere sotto questo aspetto alzando la condizione fisica. Non è un alibi, ma non dobbiamo nemmeno dimenticare da dove veniamo. A tratti ci siamo espressi anche bene, poi però bisogno sicuramente essere più bravi a concretizzare”. Il tecnico comunque è soddisfatto anche della tenuta atletica. “Abbiamo retto bene, anche grazie ai cambi. E, come dicevo alla vigilia della partita, quando è sopraggiunta la fatica abbiamo sopperito con il cuore”.
Il ruolo di play davanti alla difesa è toccato a Jonsson. “Senza Correia – spiega Marino, ci serve un giocatore in quel ruolo. L'idea era di alternare Jonsson e Voca, poi la partita si è messa in un certo modo e nella ripresa ho effettuato dei cambi più offensivi”. Buono l'esordio di Pedicillo. “Si è comportato benissimo anche se non è un quinto. Ma si è messo a disposizione anche in un ruolo non suo, del resto tutti i ragazzi sono propositivi e desiderosi di dare una mano”.