Trieste, 25 Aprile 2024

L'Unione sprofonda ed i suoi vertici societari sono lontani...

28 Novembre 2022 Autore: Gabriele Lagonigro

L'Unione è in caduta libera ed i vertici societari sono assenti. Per carità, il presidente e l'amministratore avranno impegni di lavoro più pressanti e non saremo certo noi a sindacare quali siano le loro priorità ma decidere da Dubai o da chissà dove il ritiro della squadra fino al match decisivo di mercoledì a Piacenza non è come essere presenti in spogliatoio al termine dell'ennesima battuta d'arresto.

E' vero che non tutti i massimi dirigenti seguono con costanza il proprio club ed è altrettanto evidente che non basterebbe la presenza di Giacomini a risollevare "la bella addormentata" (magari) ma se il Napoli sprofonda in classifica De Laurentis molla attori e registi a Hollywood e se ne torna sotto il Vesuvio e la stessa cosa hanno fatto anche i vertici dell'Inter, per esempio, che volano su e giù da Pechino come noi prendiamo l'autobus per andare al lavoro.

Ciò che stona, in questo momento, è che Romairone, con tutte le evidenti responsabilità nella costruzione di una rosa mediocre, debba fungere da parafulmine, lui che non è parte della proprietà e, soprattutto, lui che non ha voluto lo stravolgimento totale della rosa di un anno fa. E' stata decisione del presidente, questa, e non del direttore generale. Un tanto, almeno, per chiarezza e per dare al d.g. un minimo di giustificazione. Romairone che, nella contestazione generale (più che legittima) ha avuto comunque le palle di recarsi sotto la curva: altri, al suo posto, se la sarebbero data a gambe levate, magari scortati dalla polizia.

In tutto questo baillame, e premettendo che la rosa più pagata della Serie C - escluse le tre retrocesse con il paracadute e quindi con un budget più ampio - ha le colpe principali per questo disastro, la posizione stessa di Pavanel, difeso a spada tratta dalla società, diventa vincolata per forza di cose alla trasferta di dopodomani a Piacenza. Il mister ha poche colpe come poche ne aveva anche Bonatti (è evidente) ma dopo sei sconfitte in otto gare un altro passo falso sarebbe difficilmente tollerabile. Se la squadra ha un minimo di amor proprio e un po' di rispetto verso il suo allenatore, dovrebbe scendere in campo fra 48 ore per evitare di "far fuori" un altro tecnico. Ce l'avrebbero sulla coscienza.


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