Trieste, 19 Aprile 2024

In salita la strada per Tesser, difficile un suo ritorno a Trieste

06 Giugno 2023 Autore: Mattia Fabbro

In queste settimane tiene sempre più banco la questione legata alla ricerca condotta dalla Triestina per affidare la squadra ad un nuovo allenatore. Fresca della salvezza guadagnata all’ultimo respiro contro il Sangiuliano, la piazza alabardata ha infatti intenzione di dar vita ad un nuovo progetto tecnico capace di soddisfare le ambizioni del presidente Giacomini. Ponendo come primo mattone di questa ripartenza l’assunzione di un profilo in grado di gestire la concorrenza rappresentata da un campionato particolarmente duro per l’Unione durante questa stagione.

Come già affrontato da CitySport i giorni scorsi, i nomi più accreditati a tal fine sarebbero, al momento, Moreno Longo, Roberto Stellone e Attilio Tesser, con l’ultimo particolarmente ambito dai tifosi, cullati dal sogno di rigodere di una squadra competitiva, memori della passata, ottima, esperienza del mister natio di Montebelluna sulla panchina dello stadio Nereo Rocco.

Il biennio in Serie B sotto la guida di Tesser (2003-2005) è infatti ancora centrale nella memoria collettiva della città, impreziosita dalla presenza di giocatori come Godeas, Moscardelli o Baù, indelebili per affetto ricevuto, qualità e fama.

Sogni di nostalgia e gloria che, però, potrebbero rimanere tali. La vicenda riguardante l’ormai ex allenatore del Modena, infatti, è decisamente più complessa rispetto a quanto sia stato paventato, considerando che la separazione, ormai ufficiale, tra le parti non sia stata figlia di un comune accordo ma della decisione assunta dalla società emiliana di esonerare l’allenatore.

Querelle che, così definita, pone Tesser ancora sotto contratto con i Canarini sino al 30 giugno 2024 e, quindi, a libro paga della realtà militante in serie cadetta. Da ciò ne deriva che, nonostante l’affetto mai svanito del mister nei confronti della città e della sua tifoseria, la chiave per invogliarlo a tornare a Trieste dovrebbe essere duplice: una rosa all'altezza, costruita per salire di categoria, ed un ingaggio presumibilmente non troppo distante da ciò che andrebbe a rinunciare rescindendo dal Modena. Rendendo così forse più caldo e verosimile un profilo come quello di Roberto Stellone dopo la recente esperienza al Benevento.


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