Il terzo posto con ogni probabilità se n'è andato ieri, il quarto almeno è blindato, magari cercando di essere la migliore delle tre che otterrano quel piazzamento nei diversi gironi. L'Unione contro la Giana Erminio non ha entusiasmato ma ha avuto il merito di non seguire i binari di un brutto primo tempo, cambiando il corso della partita sotto diversi aspetti: mentale prima di tutto, ma anche fisico e tattico con i cambi. Ed è già qualcosa.

Poi a Mantova non è andata come i tifosi alabardati speravano, ma puntare il dito contro la capolista che ha perso in casa contro il Vicenza non ha senso. La squadra di Possanzini ha raggiunto l'obiettivo e ha mollato gli ormeggi, è inevitabile. La Triestina non ha perso il terzo posto ieri, ma quando ha collezionato due punti in sette partite, facendosi rimontare un vantaggio netto sul Lanerossi, che deve fare quattro punti tra Trento in casa e Alessandria in trasferta per stare sul podio: difficile pensare che non ci riesca. Se ti metti nelle mani altrui, può capitare che non vada come sperato: circa un anno fa lo dicevamo al Piacenza, da dove arrivavano accuse e sospetti dopo essersi rovinato con le proprie mani.

Ma, al di là di queste considerazioni e della posizione finale, è il caso di guardare avanti alle prossime due partite (con sei punti la Triestina sarebbe sicuramente la migliore quarta e, in caso di passaggio alla fase nazionale dei play-off, farebbe gli ottavi di finale da testa di serie) e ai successivi spareggi. Non c'è da illudersi, perché sappiamo come il tabellone che porterà alla quarta promossa in Serie B sia terribilmente complicato, ma è doveroso provarci.