Una formalità, visto che la Triestina è stata l'unica a presentare un'offerta per il project financing dello stadio “Ferrini”, l'ex campo del Ponziana ormai in disuso da anni. Il progetto pubblico-privato da oltre 11 milioni di euro prevede la riqualificazione della struttura esistente (campo a undici più area spogliatoi) ma anche un nuovo campo a sette e un edificio polifunzionale in due corpi foresteria da 38 posti, bar e ristorante, clinica sportiva riabilitativa, spazio espositivo, un'area svago e un campo da paddle sul lastrico solare.
La gestione dell'impianto sarà affidata alla Triestina Calcio per i prossimo 25 anni, ora bisogna attendere un mese (35 giorni dall'apertura della busta, avvenuta lunedì) dopo l'aggiudicazione provvisoria, poi tra febbraio e marzo inizieranno i lavori: più brevi quelli che porteranno alla sistemazione dell'esistente, mentre ci vorrà qualcosa in più per le nuove costruzioni.
Oltre all'importanza per la Triestina di avere finalmente una propria struttura per consentire al settore giovanile di non dover sempre migrare in altri campi fuori città, l'investimento rappresenta una sorta di assicurazione sul futuro. Fu lo stesso Mario Biasin, dopo un incontro con i vertici del Comune, a dichiarare, scherzosamente ma fino a un certo punto, di volere i campi e non riconoscimenti e pacche sulle spalle. Concretizzare questo progetto è il modo migliore per tenere alto l'entusiasmo del presidente triestino d'Australia e indurlo a confermare un impegno economicamente non da poco come quello per l'Unione.