L'intrigo internazionale che gira intorno alla Triestina assomiglia sempre più alla storia di “Al lupo! Al lupo!” che farà credere alla balla messa in giro ad arte anche quando ci sarà qualcosa di vero. In poche settimane l'Unione è passata dagli Stati Uniti a Roma, poi in Cina e ora addirittura in fantomatiche mani portoghesi/canadesi.
Poi però c'è la realtà che è sempre la stessa: squadra fantasma, allenatore e direttore sportivo che non ci sono, raduno più volte rimandato e nessun allenamento a dodici giorni da quella che dovrebbe essere la prima partita ufficiale della stagione. Appare paradossale che Alex Menta convochi per domani i giocatori parlando di stipendi pagati, di salvezza da conquistare con “serietà, impegno e spirito di gruppo” e di squadra che rappresenta “una maglia e una città che meritano rispetto”.
E anche la bandiera bianca alzata dal settore giovanile, che ai genitori dei ragazzi ha comunicato l'impossibilità di partire con l'attività, è un segno del vuoto pneumatico che c'è oggi. Altro che Cina, Portogallo o Canada, la Triestina non arriva neanche a Muggia o Opicina.