Trieste, 09 Maggio 2025

Il cambio di passo dell'Unione è anche una lezione per il futuro

11 Febbraio 2025 Autore: Roberto Urizio

Vicenza 22, Padova 21, Triestina e Albinoleffe 20, Giana Erminio 18, Feralpisalò, Pergolettese e Arzignano 17, Virtus Verona 16, Pro Vercelli 15, Atalanta Under 23 14, Novara 13, Trento 11, Lumezzane, Renate e Lecco 10, Alcione 9, Union Clodiense 6, Caldiero Terme 5, Pro Patria 3.

Questa è la classifica prendendo in considerazione le ultime dieci partite di campionato, quelle in cui la Triestina ha ritrovato Attilio Tesser in panchina, con Daniele Delli Carri al timone della direzione tecnica. Il tutto con quattro partite prima che riaprisse il mercato e con un contributo già significativo ma inevitabilmente parziale dei nuovi arrivati: 6 presenze con quasi 400 minuti per Fiordilino, 4 presenze di cui due da titolare per Bianay Balcot, tre match dall'inizio di Silvestri, tre presenze (un gol e una gara da titolare prima di farsi male) per Udoh, due gare e altrettanti gol per Ionita, qualche scampolo di partita per Cancellieri e un ingresso per Strizzolo e Cortinovis.

La vittoria di ieri con il Trento pesa tanto per come è arrivata e per la qualità dell'avversario, consentendo all'Unione di accorciare le distanze rispetto a chi sta davanti e di allungare su chi è dietro. Aspetto, quest'ultimo, da non sottovalutare vista la regola che esclude la disputa dei playout in caso di distacco superiore agli 8 punti (in pratica, ce ne vogliono 9) rispetto alla potenziale avversaria (la quintultima sulla penultima e la quartultima sulla terzultima).

Ovviamente c'è rammarico per quasi metà campionato gettato al vento tra scelte cervellotiche sulla guida tecnica e un mercato estivo condotto senza logica, ma guardarsi dietro a questo punto ha poco senso. C'è una salvezza da blindare e un futuro da progettare, imparando dagli errori del passato e con la consapevolezza che gli strumenti per fare bene sono già in casa. Perché, anche senza guardare alla carriera di Tesser o Delli Carri, basta il presente per dire che con loro si può scrivere una storia diversa da quella pensata da sedicenti guru e inventori.


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