Trieste, 13 Giugno 2025

I tifosi: "Molto difficile risanare i rapporti con questa proprietà"

10 Giugno 2025 Autore: Davide Furlan

Per quanto la grande paura dei tifosi, dettata dall'insicurezza dell'arrivo dei fondi, sia stata estinta nel pomeriggio di venerdì, in questi ultimi giorni continua ad aleggiare il fantasma della sentenza della Covisoc che non rende per nulla serena la piazza e che lascia ancora una percentuale di incertezza, seppur inferiore rispetto a solo una settimana fa, sull'iscrizione al campionato di Serie C. Proprio per queste ragioni, che si sommano ad altre innumerevoli scelte sbagliate ed uscite poco gradevoli nei confronti della tifoseria nell'ultimo anno e mezzo, la credibilità e la fiducia nella società ha raggiunto, oggi più che mai, un livello a dir poco effimero.

“La proprietà, se vuole rimanere, deve cambiare registro perchè la stima della gente ora è sottozero”. Così Sergio Marassi, presidente del Centro di Coordinamento, che, senza peli sulla lingua, esprime il malcontento della piazza. “Non si può più avere fiducia in queste persone. Vogliono continuare con questo progetto o no? E se sì, ne sono in grado? Quando questa proprietà è arrivata ha avuto l'appoggio di tutta la gente, poi hanno rovinato tutto, partendo con l'esonero di Tesser fino ad oggi”. “Ci siamo sentiti traditi. Non sarà facile riportare la gente allo stadio, qualcuno si abbonerà di certo ma non so davvero in quanti: non ci sarà nessuna corsa per acquistare l'abbonamento. È vero - spiega Marassi - che non si può essere sempre in conflitto ma, se vogliono che la tifoseria si riavvicini, il primo passo lo devono fare loro e dimostrare qualcosa di importante. In un mese non riacquisti la fiducia persa in un anno e mezzo”.

Stesso leit motiv in casa “Mule Alabardate”, espresso dalla numero uno del club, Claudia Policreste: “C'è tanta delusione e rabbia; sembrava che finalmente ci fossero gli elementi per affrontare degli anni da protagonisti in positivo e invece lo siamo stati in negativo. La società non è stata all'altezza delle aspettative. Avere grande potenza economica non significa avere matematicamente dei grandi risultati. Servono uomini capaci nella gestione sportiva, amministrativa e umana, cosa che non c'è stata”. “Noi tifosi vogliamo solo il meglio per la Triestina e spero che ci sia un cambio gestionale e della proprietà al più presto per salvaguardare l'immagine dell'Unione”. L'augurio di Policreste “è che la squadra si risollevi, nonostante il -9 di partenza, ripartendo magari con una nuova proprietà e insieme a Tesser e Delli Carri. Siamo stufi di rimanere sempre ogni anno solo con un pugno di mosche. La pazienza del tifoso triestino ha un limite anche troppo alto e dovrebbe essere premiata. Senza un vero progetto, con delle solide fondamenta, e senza un risanamento del rapporto con la tifoseria, che ormai è incrinato, non può esserci un futuro roseo”.

Ad esprimersi tra i portavoce del tifo alabardato anche Piero Stinco, ex presidente del Nucleo Rindondo: “L'umore è sotto i tacchi, spero che questa società se ne vada al più presto da Trieste perchè non c'è più alcun tipo di stima né di fiducia. Non ci sono più proclami che tengano; sono più deluso da questa proprietà che da altre passate da Trieste che non avevano lo stesso potere economico di questa. Non c'è nessuna garanzia da qui a nove mesi; con ogni probabilità, qualunque sia il verdetto Covisoc, non farò l'abbonamento l'anno prossimo”. Stinco si è inoltre pronunciato sull'ottimo lavoro del ds Delli Carri, definendolo tra i migliori in circolazione nel suo ruolo, portando come esempio il calciomercato attuato per il Pescara, promosso in Serie B con un budget nettamente inferiore rispetto a quello investito dal presidente Rosenzweig e da Alex Menta.

Parla a cuore aperto anche Walter Grattagliano, rappresentante del Triestina Club “Otavi e Marende”: “È una situazione che si ripete da anni: proprietari che promettono molto e poi non mantengono la parola data. Da Trieste sono passati troppi truffaldini, troppa gente farlocca, e dopo tanti anni mi chiedo come sia possibile che autorità come il sindaco o l'assessore allo Sport permettano a gente così di prendere in mano la Triestina. Io, come penso tutti i tifosi, sono arcistufo di tutto ciò. Non si può dire che i soldi non siano stati investiti, si può però aprire una grande parentesi sul come questi siano stati gestiti. E, visti anche i precedenti di altre proprietà, chissà che qualcuno non abbia fatto il furbo”. Grattagliano inoltre aggiunge di non credere che “ci siano gli estremi per risanare il rapporto tra la tifoseria e questa società, e con grande dispiacere noto che ormai c'è anche una forte rassegnazione da parte di tutti”.


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