Trieste, 20 Aprile 2024

Bonatti: "Vogliamo essere protagonisti ma è presto per gli obiettivi"

15 Luglio 2022 Autore: Roberto Urizio

Un tecnico giovane e “poco affine alla tecnologia”. Se da una parte Andrea Bonatti è il profilo più rispondente alla nuova proprietà della Triestina, dall’altra c’è quella che lui stesso definisce come una caratteristica “piacevolmente paradossale. Non mi vergogno di avere un cellulare vecchio, alla tecnologia preferisco la relazione.

Curiosità a parte, l’allenatore alabardato ha le idee chiare su cosa vuole proporre, ma ci vorrà del tempo per costruire la rosa e capire che squadra avrà tra le mani. “Il modo di giocare ideale è quello che ti fa vincere. Il mio obiettivo è avere dei principi di riferimento, ma bisogna saper adattarsi di volta in volta alle condizioni della partita e degli avversari. In certe situazioni sarà giusto imporre il possesso palla, in altri non ci si dovrà vergognare di mantenere il blocco difensivo e ripartire. Il 4-4-2? Non ne faccio una questione di numeri, ma se vogliamo quella potrà essere la base di partenza. L’importante è adattarsi ai giocatori a disposizione e alle caratteristiche degli avversari. In campo il sistema di base viene dopo le rotazioni e i principi di superiorità numerica e di posizione”.

“Non esistono allenatore bravi in assoluto – aggiunge il mister alabardato – ma quelli che sanno adattarsi ai vari contesti. L’esperienza alla Juventus l’ho fortemente voluta per mettermi in gioco in una situazione aziendale complessa. Qui c’è tutto da scoprire e spero di integrarmi nel miglior modo possibile alla nuova realtà”.

Per Bonatti ora “non è possibile stabilire un obiettivo, e non lo dico per scaricare responsabilità. Tutti noi vorremmo vincere ma, per evidenti ragioni di tempo, siamo un cantiere aperto. Il direttore Romairone sta cercando di accelerare i tempi, abbiamo una rosa in costante evoluzione e questo rende difficile dire un obiettivo concreto. Avremo modo di conoscerci, posso garantire che vogliamo essere competitivi ma nei fatti non è ancora quantificabile in quale misura riusciremo ad esserlo”.

Sul gruppo giovane, il tecnico puntualizza: “Abbiamo inserito alcuni ragazzi perché crediamo in loro, ma al tempo stesso sappiamo cosa significa fare campionato da protagonisti in una piazza importante come Trieste. Vogliamo quindi costruire un gruppo completo e omogeneo anche dal punto di vista anagrafico, perché la freschezza del giovane è un valore aggiunto ma puoi pagare in fatto di esperienza ed è un fattore da considerare”. Ci sono anche giocatori reduci dalla scorsa stagione da valutare: “Ci sono elementi di valore, poi tutto dipende dalle dinamiche di mercato. Per quanto mi riguarda, do delle indicazioni tecniche, per quanto concerne nomi e gestione di queste situazioni, è compito del direttore e noi ne abbiamo uno bravo”.

Un messaggio ai tifosi? “Faremo di tutto per far valere quel senso di appartenenza a cui credo tanto. Nella mia esperienza a Salerno abbiamo vinto dieci partite nei minuti di recupero, non per caso. Sono convinto che abbiamo i mezzi che creare anche qui simbiosi e unione. Ed è proprio la parola più giusta qui a Trieste”.

 


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