Così mister Andrea Bonatti in zona mista dopo Lazio-Triestina: “L’obiettivo numero uno era che non si facesse male nessuno e stare discretamente in campo. Direi obiettivo raggiunto, anche se quello che ho visto è ancora lontano dalle idee che ho in testa, ma siamo fiduciosi”. Secondo il tecnico alabardato, “non ci sono distinzioni anagrafiche, tutti i componenti della squadra commettono piccole sbavature ma la volontà è quella di trasmettere coraggio e fiducia in quello in cui crediamo. Un banco di prova per alcuni? È un costante banco di prova per tutti, anche per me, tutti dobbiamo meritarci nel quotidiano il fatto di essere parte della Triestina”. Una parola anche per i triestini, che hanno raggiunto Auronzo in buon numero: “I tifosi dell’Unione hanno dimostrato negli anni una capacità di trasporto davvero fantastica, il mio auspicio è quello di creare qualcosa di emozionalmente coinvolgente. Oggi siamo stati alti e coraggiosi sui contrasti, è vero, ma vedremo di volta in volta in base alla squadra che avremo davanti”.
Marco Crimi è uno dei pochi volti noti di questa nuova Triestina. Il centrocampista vede “buone indicazioni, abbiamo provato a mettere in campo quello che ci sta trasmettendo il mister anche se le gambe non sono ancora al 100%. Siamo un gruppo ben assortito, i giovani che sono arrivati sono tutti ragazzi validissimi che hanno già assaggiato campionati professionistici; chiaramente è un cantiere aperto. Motivazioni personali? La mia è sempre quella di migliorare l’annata precedente, poi ovviamente la speranza è solo quella di dare il miglior contributo alla squadra”
Davide Ghislandi commenta così la sua prima stagionale in maglia alabardata: “Mi sono trovato subito benissimo, tanto alla Triestina quanto a Trieste come città: si percepisce che qui c’è gente che vuole fare calcio per bene. Il mister è uno che cura molto i dettagli, stiamo lavorando molto bene sia coralmente che individualmente e penso che oggi si sia visto”. Secondo Ghislandi, “questa settimana stiamo respirando sensazioni molto positive per quello che è il gruppo. Cosa mi aspetto da questa Serie C? L’anno scorso nel girone meridionale ho potuto verificare che si gioca un calcio molto intenso; anche se non è vero che è ‘solo botte’: ci sono grandi giocatori. Ma saremo aggressivi e intensi anche noi, faremo tante belle partite”.
