Un anno abbondante tra alti e bassi, nel rendimento della squadra come nella considerazione dell'ambiente. Ma lasciando la scena con l'onore delle armi. “Signori si nasce. E io, modestamente lo nacqui” è una delle frasi storiche di Totò; il suo concittadino Carmine Gautieri può fare sua la citazione.
Arrivato dopo nove giornate del campionato passato per sostituire Massimo Pavanel, dopo l'interregno di Nicola Princivalli, l'allievo di Zeman ha suscitato più perplessità che convinzione in chi segue le sorti della Triestina. Potere di wikipedia, da dove si può avere un quadro della carriera di un allenatore ma non le vicissitudini che hanno portato a certe situazioni. E così gli esoneri che hanno costellato il percorso del tecnico napoletano sono stati da subito un'etichetta. Ma Gautieri parte bene, vince tre partite consecutive (cosa mai successa a Trieste a un tecnico subentrato) ma poi la squadra incappa nelle incertezze che già ne avevano caratterizzo la prima parte di stagione.
Poi l'Unione sembra ingranare e arriva allo stop causato dall'emergenza Covid con cinque risultati utili consecutivi. Gautieri sembra guadagnare punti tra i tifosi. Il campionato non riprende e si va direttamente ai play-off, dove la Triestina appare in palla: vince a Bressanone contro il Sudtirol e domina a Potenza, fermata da due traverse e un clamoroso rigore negato, prima di perdere proprio al 90'. Mauro Milanese conferma il tecnico anche per la stagione attuale.
La squadra viaggia con i consueti alti e bassi, cade all'esordio con il Matelica ma si riprende. Ma è un cammino a intermittenza, con cadute fragorose come quella di Legnago e prestazioni inquietanti come nel secondo tempo di Arezzo, nei primi 15' a Salò e nei novanta minuti di Gubbio. E l'umore della piazza è tornato a essere contrario al tecnico. Bepi Pillon, già contattato dalla Triestina un anno fa, stavolta ci sta e Milanese non se lo fa sfuggire. “Con la sua voglia di giocare per vincere può fare la differenza, ha dato subito dei segnali per fare il meglio possibile” dichiara l'amministratore unico nel giorno della presentazione del nuovo mister. A Sky, perché alla stampa locale non ha detto nulla.
Gautieri lascia l'Unione dopo 31 partite di campionato condite da 15 vittorie, 6 pareggi e 10 sconfitte (più due gare di play-off con un successo e un ko). Numeri forse non straordinari ma nemmeno da bocciatura pesante, tanto più viste le oggettive difficoltà di questo inizio stagione. E se ne va con la signorilità di un uomo che ha voluto chiamare le persone (giornalisti compresi) che hanno lavorato a vario titolo attorno a lui. Solo ringraziamenti, neanche una parola di recriminazione, nemmeno nei confronti di chi lo ha esonerato. Sul tecnico Gautieri ognuno si sarà fatto la sua opinione, alla persona tanto di cappello.