La situazione della Triestina assomiglia a quei film in cui si disinnesca la bomba all'ultimo secondo, scegliendo a caso il filo giusto da tagliare. Solo che nei film va quasi sempre bene, in questo caso invece non sappiamo ancora se si riuscirà a evitare la deflagrazione prima che il conto alla rovescia arrivi a zero e se verrà tagliato il filo corretto.
Al momento non ci sono i soldi che dovrebbero servire a sbloccare il mercato e tutte le pendenze che tengono ancora in bilico la disputa della partita di sabato con il Lecco (o la possibilità di aprire il “Rocco” al poco pubblico che ci sarà); di certo c'è solo che è stata completata la cucitura del manto erboso che dovrebbe portare al via libera della Lega Pro.
È chiaro però che si tratta di una goccia nell'oceano e che c'è bisogno di una ingente iniezione di liquidità per consentire alla Triestina di continuare a esistere. Fondi che, se dovessero arrivare, verrebbero mandati tra domani e venerdì dagli Stati Uniti e da Lbk, che rimarrebbe proprietaria della società, anche se resta da capire con quale assetto.