Il ritorno a Fontanafredda, auspicato dalla Triestina già per la partita di sabato scorso contro la Pro Sesto, è stato solo rimandato. Già il prossimo match interno con l'Arzignago del 25 novembre si giocherà al “Tognon” e sarà un esilio lungo. Secondo quanto emerso dopo la riunione tra società, Comune e Figc regionale (destinataria del contributo regionale da 1,3 milioni), già entro l'inizio di dicembre potrebbero essere assegnati i lavori per il rifacimento del manto erboso del “Rocco”, ma per il cantiere verosimilmente si dovrà aspettare l'inizio del 2024. Venerdì il progetto sarà approvato dall'amministrazione municipale, entro lunedì ci sarà il passaggio burocratico della domanda per le risorse della Regione e poi servirà un passo celere per poter avviare i lavori una volta trascorse le festività. Dal momento in cui si metterà mano al manto del “Rocco”, ci vorranno circa due mesi per poterlo nuovamente calcare: difficile oggi stabilire con esattezza quale sarà la partita del nuovo ritorno a Valmaura ma è certo che 9-10 partite si giocheranno lontano da Trieste, a Fontanafredda quasi tutte, con l'ipotesi Udine che torna a fare capolino per il big match di fine girone d'andata contro il Padova. Una soluzione “tampone” che la società ha caldeggiato già negli scorsi giorni e che, se ce ne fosse stato bisogno, conferma come fosse pericoloso continuare a giocare al “Rocco”, anche solo per le prossime tre partite. E così, dopo quattro partite di campionato (compreso il tragicomico esordio con il Trento) e una di Coppa Italia, i tifosi dell'Unione sono nuovamente costretti a salutare il proprio stadio per un lungo periodo: non un bel biglietto da visita per la città che viene troppo spesso venduta come una delle più sportive d'Italia.