Sortilegi, maghi, zingare. Con tutto il rispetto per chi crede nella superstizione ma che ci sia un maleficio sul "Rocco" sembra roba da libro fantasy più che onesta cronaca sportiva del terzo millennio. E' vero che tutti i successi dell'ultimo ventennio (non molti, a dire il vero, da diverse stagioni a questa parte) sono avvenuti in buona parte lontano da Valmaura e che molto spesso l'Unione in casa ha fallito gli eventi top ma più che una fattucchiera o un esorcista, per risolvere i mali dello stadio, oggi, servono giardinieri di esperienza e soprattutto budget pubblici in linea con quanto avviene dalle altre parti.
Tutto ciò premesso, rimangono i numeri: quelli, infatti, non mentono mai. E che dicono? Poche cose, ma semplici: che a Fontanafredda, dove gli alabardati sono emigrati per ben quattro volte, la Triestina ha sempre vinto, collezionando 12 punti e altrettanti gol, 3 di media a partita. E scusate se è poco. Uno spettacolo puro, con due poker a Mantova e Arzignano e due doppiette a Pro Vercelli e Lumezzane. E in casa? Ossia, al "Rocco"? Tutt'altra musica. 0-0 nell'ultimo turno disputato nel proprio impianto con la Pro Sesto, vittoria (l'unica) per 2-1 col Fiorenzuola, altro risultato ad occhiali nel derby col Vicenza e prima ancora, al debutto, lo 0-1 col Trento. Solo 5 i punti raccolti e per ben tre volte su quattro l'Unione è uscita dal campo senza segnare.
Il motivo? Impossibile da spiegare. Chi crede alla stregoneria conosce già la causa, molti propendono per il caso ma se vogliamo provare a trovare le ragioni potrebbero essere più psicologiche che tecniche. E cioè che gli avversari, in uno degli stadi più belli d'Italia, si esaltino mentre gli alabardati, forse, possono subire più pressioni in un impianto del genere. Ma sono solo ipotesi. Può anche darsi, almeno quest'anno, che le pessime condizioni del manto abbiano sfavorito chi è chiamato a impostare e l'Unione, fra le mura amiche, è quella che tiene maggiormente la palla. Supposizioni, però: perché una risposta univoca non esiste. Nel frattempo, fra le mille giustificate polemiche nei confronti del Comune, teniamoci stretto il "Tognon".