Trieste, 25 Aprile 2024

Visite post Covid: protocollo inalterato ma potrebbe cambiare

17 Giugno 2021 Autore: Redazione

L'emergenza sanitaria sta fortunatamente regredendo, le vaccinazioni procedono a ritmi sostenuti, i contagi sono in calo e le terapie intensive quasi vuote. L'Italia vede finalmente la luce in fondo al tunnel, ma per gli atleti che hanno contratto il Covid nei mesi scorsi cambia (ancora) poco.

La Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), considerando che la malattia era e resta per molti aspetti sconosciuta e che non si potevano avere certezze sul suo decorso, aveva proposto già l'anno scorso una rivalutazione clinica e strumentale degli atleti che avessero contratto il Coronavirus. Le raccomandazioni erano state successivamente recepite dal Ministero della Salute con la circolare del 13 gennaio 2021.

Tendenzialmente i possibili scenari sono due: nel primo caso, in cui il certificato di idoneità agonistica sia in naturale scadenza, andrà programmata l’usuale visita periodica (di solito annuale) di rinnovo. Nel corso della visita il paziente comunicherà l’avvenuta infezione da Covid. Nel secondo caso, in cui il certificato sia in corso di validità, è necessario che l’atleta - dopo essere guarito dal virus - si sottoponga ad una rivalutazione clinica, mirata ad escludere le principali complicanze, in particolare quelle cardio-polmonari. Alla fine dell’iter verrà rilasciato l’attestato “Return to play” che permette il rientro in campo dell’atleta.

Come ricordano le dottoresse Arianna Ius e Irena Tavcar della Medicina dello Sport dell'Ospedale Maggiore (S.C Centro Cardiovascolare), “la visita post-Covid va eseguita non prima che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione o comunque non prima di un mese dalla scomparsa dei sintomi”. Nel corso del check up “il medico inquadrerà l’atleta in base al corredo sintomatologico che ha sviluppato e di conseguenza verranno programmati gli accertamenti opportuni”.

Considerato che l'infezione da Covid-19 è una patologia recente e le evidenze scientifiche sono in continua evoluzione, gli accertamenti al momento previsti per gli atleti permettono un inquadramento completo delle principali complicanze. Per quanto si è visto, e alcuni studi lo hanno già dimostrato, queste sono veramente rarissime. La stessa FMSI in uno studio policentrico, al quale partecipa anche la Medicina dello Sport del Centro Cardiovascolare, sta raccogliendo i dati degli accertamenti eseguiti per il certificato Return to Play per valutare come e se proseguire con questo protocollo e quindi possiamo aspettarci a breve delle modifiche, ma per ora chiunque abbia contratto l'infezione, anche se più di sei mesi fa, per ritornare ad allenarsi e/o gareggiare, deve seguire il protocollo prima descritto, che è gratuito per i minori di 18 anni.

Maggiori approfondimenti sull'argomento sia sul prossimo pdf settimanale di City Sport, scaricabile lunedì 21 giugno, sia sul sito www.cardiodiabete-ts.it


Condividi sui tuoi social