Trieste, 19 Aprile 2024

Visite agonistiche per atleti paralimpici, i tempi si allungano

29 Gennaio 2021 Autore: Ludovico Armenio

Sono giorni particolarmente complicati per il mondo dello sport integrato in Friuli Venezia Giulia. Sono centinaia gli atleti disabili in regione che si stanno confrontando con la necessità di procedere al rinnovo dei certificati medici per lo svolgimento dell’attività sportiva, sia dilettantistica che agonistica.

L’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine, l’unico in regione abilitato al rilascio dei certificati, non è operativo da marzo 2020 a causa dello spostamento dei medici e professionisti sanitari nei reparti Covid. Con la fine di gennaio, sono quindi 11 i mesi complessivi di chiusura. E i primi nodi stanno venendo al pettine: la Triestina Nuoto, nella parole del direttore tecnico Nicola Cassio, ha fatto sapere che alle gare dei campionati regionali in programma questo weekend presenterà solamente cinque atleti, ovvero solo coloro che non necessitano di una visita specialistica ma solamente della procedura classica grazie a un protocollo d’intesa tra federazioni.

Come riportato sul quotidiano Il Piccolo, la società è da anni tra le più rilevanti in Italia nelle discipline paralimpiche, e se il problema non dovesse essere risolto in tempi brevi potrebbe compromettere fortemente la stagione sportiva degli alabardati. L’azienda sanitaria giuliano isontina - in una corrispondenza ufficiale con lo stesso Cassio datata 27 gennaio 2021 - ha assicurato la riapertura del presidio Gervasutta il 1 febbraio, assicurando allo stesso tempo l’impegno istituzionale nell’allestimento di un secondo ambulatorio nel monfalconese.

Leggermente diversa la versione “friulana”. Così Giovanni De Piero, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) del FVG: “Siamo in contatto con il direttore Luca Lattuada, dell’azienda sanitaria del Friuli Centrale - fa sapere raggiunto al telefono - Lui stesso ha annunciato la riapertura del Gervasutta nell’ultima settimana di febbraio, in caso di stallo o peggioramento della situazione Covid l’Istituto garantirà in ogni caso almeno un giorno di apertura settimanale”.

Il presidente ha risposto più cautamente sull’ipotesi di un secondo centro specializzato per le visite mediche: “Tutto si può fare, ma stiamo parlando di un percorso lungo e molto complesso, che va dalla progettazione alla ricerca del personale qualificato. Il polo udinese è attivo da 20 anni e opera con massima serietà e professionalità a servizio di tutta la regione. La riapertura a fine febbraio contribuirà a riportare la situazione alla normalità”.


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