Trieste, 25 Aprile 2024

Unione, manca "1" per fare "31". Basket, ogni anno meglio

11 Gennaio 2021 Autore: Gabriele Lagonigro

C'è un fil rouge che in questi anni ha sempre legato Triestina e Pallacanestro, ed è una linea sottile che pone calcio e basket spesso agli antipodi. Non è da due partite (quelle di ieri) che si possono esprimere verdetti ma è pur vero che la storia dello sport locale ci ha insegnato che da una parte manca sempre “1” per fare “31” (Unione) e dall'altra (palla a spicchi) si è spesso riusciti a far le nozze anche coi fichi secchi.

Prendiamo queste ultime settimane ma potremmo tranquillamente guardare più indietro. Gli alabardati sembravano in palla, avevano conquistato sette punti con le prime tre imponendo il proprio gioco con le favorite del girone e poi, alla prova del nove, in superiorità numerica per un tempo vengono trafitti da chi, in precedenza, aveva vinto una volta sola in quattro mesi. E' vero: il Fano ha fatto un tiro in porta, il portiere ospite è stato miracoloso ma sotto il profilo del gioco la Triestina ha compiuto due passi indietro rispetto a Padova, Perugia e Sudtirol.

E proprio qui sta il punto: quando c'è da vincere per svoltare - e spesso al Rocco, oltretutto - l'Unione fa cilecca. A volte sembra aleggiare una sorta di mantra negativo, come se nel calcio nostrano ci fosse un non so che di stregato. L'aspetto più deleterio, al di là di una classifica che si complica, è che basta una sconfitta dopo tre ottime prestazioni per sprofondare l'ambiente nel baratro. I commenti sui social sono troppo negativi, quando 90' fa (dopo Bolzano) erano tutti in estasi. Comprensibile lo sconforto ma non abbattiamoci più del lecito.

Dall'altro lato della barricata sportiva c'è invece l'esatto opposto della medaglia: un'Allianz ultima, con una condizione fisica a dir poco precaria ed una marea di partite ravvicinate ha ribaltato in un mese ogni pronostico conquistandosi l'ingresso alle Final-Eight di Coppa. Un'impresa. E lo ha fatto con le seconde linee, con quei giocatori che molti (troppi, anche in questo caso) avevano apostrofato come bidoni. Bisognava avere un po' più di pazienza, quella che lo staff ancora una volta ha dimostrato e che sta ripagando di un autunno mai così complicato, sul fronte cestistico e soprattutto sanitario. La differenza sta proprio nel killer instinct: Trento, Treviso, Reggio Emilia e Bologna battute nelle gare da vincere a tutti i costi, Pistoia (a marzo scorso) travolta nel match salvezza “pre-sospensione”, e più indietro il raggiungimento dei play-off nella stagione del dissesto economico o ancora più in là nel tempo la promozione in A1 con i successi nei match decisivi. Con la sensazione, in ogni circostanza, di un obiettivo sempre e comunque raggiungibile.

E' questa la differenza fra “calcio” e “basket” ed è per questo che i tifosi dell'Unione non devono mai perdere la speranza.


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