Trieste, 07 Maggio 2025

Roller skate, Irene Dose e una Trieste con i pattini a tinte rosa

22 Settembre 2020 Autore: Benedetta Marcolin

A Trieste, la realtà del Roller skate femminile è in forte ascesa e lo racconta Irene Dose, rappresentante della Community In Bowls Italy (CIB Italy). Sport, impegno sociale ma anche ambientale per un'attività che opera con successo a 360 gradi.

Irene, grafica di professione, si avvicina al mondo dei pattini a rotelle durante un’esperienza di lavoro a Brema nel 2013 con il Roller Derby, uno sport di contatto sui pattini Quad in cui ci si affronta a squadre. Tornata in Italia, quindi, fonda con altre ragazze la squadra femminile Banshees oggi ancora attivo ma, “nel 2015 mi sono avvicinata alle rampe del park e ho scoperto che questa disciplina individuale era più adatta a me. Così, nel 2018, ho deciso di accantonare il roller Derby per dedicarmi totalmente al roller skate”; una disciplina che ha i suoi albori a cavallo tra gli anni '70 e '80, che condivide con lo skateboard spazi di movimento, contest e nomi dei trik. Nel 2012, il roller skate ha cominciato ad avere il suo punto di riferimento internazionale con la neozelandese Samara Pepperell (alias Lady Trample) che ha fondato la viva comunità femminile CIB (ex Chicks in Bowls).

“Io ne sono venuta a conoscenza nel 2013 e ho co-fondato CIB Italy, il ceppo italiano del brand per essere una bandiera nella mappa mondiale della comunità del roller skate e la cosa ha funzionato. Ho realizzato e realizzo tutt’ora eventi in Italia che anno dopo anno incrementano i numeri di affluenza” continua con orgoglio la pattinatrice che resta sempre in contatto con le sue “amiche”  di tutto il mondo. Sempre in ambito internazionale, la “manager” di CIB Italy è riuscita a portare il Moxi Skate Team (di Estro Jane) in Italia, organizzando una due giorni a Milano.

Ma Irene è molto attiva anche a livello locale infatti, con la sua amica e compagna di pattini Dafne, ha fondato il gruppo delle Mezzepippe, “un gruppo di ragazze, che si allenano insieme con obbiettivo ludico e di divertimento” ma che non perde di vista il senso comunitario della disciplina e che ha organizzato una girl session dove venticinque ragazze si sono potute destreggiare tra rampe e trik. “L’atmosfera era bellissima” racconta felice Irene “anche perché abbiamo dato la possibilità a molte ragazze di imparare nuovi trik grazie ad un park più libero”.

La questione del park infatti è delicata, la struttura di San Giacomo comincia a non essere più adatta alla grossa affluenza di giovani skaters e roller skaters e “anche se è bellissimo vedere tanti giovani appassionati a queste discipline, lo spazio, oltre che a necessitare di una seria manutenzione strutturale, comincia ad essere troppo piccolo”. Per questo, insieme all’ASD Wheel be fun, della quale è una delle fondatrici, “abbiamo fatto e stiamo facendo un po’ di pressione al Comune di Trieste nella speranza che qualcosa si smuova”. Il park di Altura, invece, è quasi inutilizzabile e “fuorimano” quindi, afferma la Dose “sarebbe fantastico riuscire ad ottenere dal Comune degli spazi al chiuso dove potersi allenare anche in inverno, e dove poter organizzare dei contest anche a livello internazionale”.

Le attività della pattinatrice non si fermano qui, la roller skater infatti, realizza dei set up completi di pattini per chi desidera avvicinarsi per la prima volta alla disciplina (e non solo) senza spendere troppo. “L’idea è nata durante il lock-down, quando il roller skate è esploso come sport di svago, e vista la grande quantità di domande ricevute e la poca reperibilità del materiale nei magazzini”, letteralmente svuotati, “sono partita dal pattino per il pattinaggio artistico e con qualche accorgimento alla sua struttura, sono riuscita a realizzare dei set up con materiali di recupero”. Ma questo per Irene è solo un bellissimo hobby: “Mi diverto molto, è bello il concetto di recupero; è eco-friendly ed inclusivo perché permette un maggior accesso alla disciplina”.


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