Trieste, 28 Marzo 2024

Musica, corsa e Unione: Gino Dagri anima di Grignano

29 Luglio 2021 Autore: Gabriele Lagonigro

Cantante, corridore, grande tifoso dell'Unione. E “sindaco” di Grignano, dove, da primavera fino ad autunno inoltrato, purché ci sia un raggio di sole, trova posto sul moletto fra i due stabilimenti, dispensando consigli e portando con sé quel suo tocco di allegria contagiosa, la stessa, peraltro, che propaga la sua musica.

La storia di Gino Dagri è di quelle che si prestano volentieri ad essere raccontate. Figlio di quell'Istria che molti italiani furono costretti ad abbandonare fra il 1945 ed il 1954, nato a Isola (in vicolo alle Corti) nel 1937, solamente sei mesi prima di colui che, dallo stesso paesino rivierasco, sbancò il Madison Square Garden: Nino Benvenuti. “Frequentavamo la stessa scuola - racconta Dagri - e ricordo che erano anni belli, felici. Noi bambini eravamo ignari di quello che sarebbe successo dopo. A neanche 17 anni ho lasciato l'Istria per venire a Trieste, ma l'amore per la musica scoppiò già a Isola con l'edizione inaugurale del Festival di Sanremo del 1951 ed il successo di Nilla Pizzi 'Grazie dei Fiori', seguito, nel 1952, da 'Vola Colomba'...”.

E' un fiume di aneddoti, Gino, che a 83 anni non si perde un giorno a Grignano, fisico asciutto ed abbronzatura caraibica. “Cantare è da sempre la mia passione: su Youtube si possono ascoltare tutti i miei successi, da Marinaresca a Trieste Mia, da La Mula de Parenzo a La ga La ga... Ho decine di migliaia di visualizzazioni e tantissime persone che mi fermano per strada, mi riconoscono e mi ringraziano per le belle canzoni”.

La musica e la corsa, l'altro hobby che per anni lo ha portato in giro per la regione ed il Triveneto, anche a Venezia per la Maratona in Laguna. “Ho iniziato in Istria a giocare a calcio, ma poi l'esodo, gli anni difficili ed il lavoro impegnativo mi hanno allontanato dallo sport. Ho ripreso negli anni '70 cominciando a gareggiare fra gli Amatori della Fidal, la Federazione di atletica leggera: mezzofondo, campestri, maratonina, maratona ed anche corsa in montagna, le ho provate praticamente tutte”. Il primo exploit è del 1976 con il successo alla gara dell'Acli sul Carso. L'anno dopo si fa notare alla “100 km” fra la Toscana e l'Emilia, concludendo in 13 ore. E poi diventa campione provinciale di corsa campestre e si impone anche fuori dai confini regionali, totalizzando complessivamente quasi un migliaio di gare. Oggi, nelle “giornate buone”, scende ancora a piedi da Borgo San Nazario a Grignano: “Bisogna tenersi in forma - sorride - anche a una certa età...”.

E poi, naturalmente, c'è l'Unione: “L'ho sempre seguita fin dagli anni '50. Ricordo con grande piacere i campionati più recenti di Serie B e spero che, prima o dopo, ritorneremo ai fasti di un tempo”. E' l'auspicio di tutti. Nel frattempo, a Gino che non si ferma mai, l'augurio di mantenersi così attivo e solare; Grignano ha bisogno del suo “sindaco”...


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