Trieste, 18 Luglio 2025

In un libro di Franco Stener i ricordi d’Isola d’Istria

16 Marzo 2024 Autore: Maurizio Ciani

E se i libri non avessero un autore? La visione di Franco Stener (nella foto, a sinistra) è che un’opera di questo genere abbia più che altro due genitori: il papà ne cura i contenuti testuali, mentre la mamma corrisponde al grafico che mette insieme il tutto, con l’obiettivo di offrire un prodotto di qualità. Proprio ciò confidano di aver fatto lo stesso Stener e Fabrizio Masi (nella foto, a destra) – in quest’ottica, rispettivamente padre e madre – con “Ricordi, Isola d’Istria tra pesca e agricoltura, industria e sport”, presentato ieri davanti a una numerosa platea all’Associazione delle Comunità Istriane di via Belpoggio.

Il filo conduttore di questo romanzo storico è un giovane militare che, alla fine del primo conflitto mondiale, cerca un lavoro; godendo di una buona preparazione scolastica – aveva frequentato il liceo – riesce a trovare subito impiego al Piccolo. Il protagonista ideato da Stener andava spesso da bambino a Isola d’Istria con il padre, tecnico navale dalle tante conoscenze. Il corrispondente del quotidiano locale, con la scusa di reperire materiale per i suoi pezzi, non perde quindi occasione per farsi mandare in quella località, a cui si era affezionato. Grazie a una sorta di diario, si potranno comprendere il contesto geopolitico nonché approfondire gli usi, costumi e la vita quotidiana di Isola d’Istria, oppure ancora si sveleranno alcune ricette tradizionali che le massaie del posto custodivano gelosamente (vedi la “minestra col garbo”).

Il giornalista si imbatte più o meno casualmente in alcuni documenti riservati del locale Municipio; quello che ci interessa maggiormente, su cui ci soffermiamo, concerne ovviamente l’ambito sportivo e riconduce alla fondazione della società nautica “Pullino”. Era il 1925 e nasceva un primo ciclo per il sodalizio di canottieri che solo tre anni dopo ebbe il culmine con la clamorosa vittoria olimpica ad Amsterdam. Attorno al ’36 si chiuse un primo ciclo e, pure causa la guerra, seguì un periodo di assestamento; il club ha dei momenti critici, in quanto i migliori atleti tendono a sistemarsi a Trieste piuttosto che a Monfalcone. Siamo nel 1950 quando la situazione torna a stabilizzarsi e viene proposto un “8”, con la compagine che in quel momento era rimasta l’unica attiva in Slovenia. Siccome il nome dava “fastidio”, in quanto legato all’Italia, fu cambiato in “Giovanni Delise”, uno degli eroi a Cinque Cerchi che scomparve in circostanze sospette nel ’47.

Senza rivelare tutti gli interessanti contenuti del volume, i lettori potranno scoprire la nascita dell’Argo Izola, tutt’oggi presente nel panorama sportivo della vicina repubblica, ma soprattutto la rinascita della Pullino, per merito e volontà di alcuni ex tesserati che nel frattempo si erano trasferiti nel capoluogo giuliano; tutto avvenne al termine di una giornata di novembre del 1960, in cui si erano perlopiù trovati per festeggiare l’oro olimpico del pugile Nino Benvenuti, nativo proprio di Isola d’Istria. Per informazioni su come reperire il libro, contattare l’Associazione delle Comunità Istriane.


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