Maja Locatelli, giovanissima atleta triestina, poco più di una settimana fa si è laureata campionessa di tiro con l’arco, nella categoria dei nati nel 2013, nella competizione nazionale Trofeo Pinocchio a Merano, che ha potuto contare ben 300 partecipanti. Si tratta di una seconda volta per la giovane Maja, visto che già l’anno precedente era riuscita a salire sul gradino più alto del podio nella medesima manifestazione: “Il prossimo obiettivo è la qualificazione ai Campionati Italiani indoor a febbraio ed in quelli all’aperto a maggio e giugno del prossimo anno nella categoria Ragazze - afferma la madre, Tamara -. Il tiro con l’arco fa parte della nostra famiglia nel momento in cui mio papà Stojan Raseni nel 1986 fondò con il cugino Alessandro la sezione di questa disciplina presso la società sportiva Zarja di Basovizza. Io stessa iniziai a praticare questo sport, abbandonandolo poi in un secondo momento per seguire altre passioni. La passione poi passò a Maja che, allenata sempre dal nonno, disputò la prima gara ad Opicina nel novembre del 2023. Da lì non si è più fermata”. Tamara tiene a precisare di non essere stata forzata da nessuno a prendere tale scelta. “In famiglia volevamo più che altro che scegliesse attività extrascolastiche che la svagassero il più possibile”, continua la mamma.
Quella dell’arco, inoltre, non è l’unica corda che fa parte della vita di Maja: la ragazza, fin da quando aveva 5 anni, si è dedicata anche allo studio dell’arpa presso la scuola di musica triestina “Glasbena Matica FVG” sotto la guida della professoressa Tatiana Donis. “Anche in questo caso si tratta di una tradizione di famiglia - spiega Tamara -. Come detto precedentemente, ho smesso di praticare tiro con l’arco per suonare in conservatorio. Il papà, invece, è un baritono: la passione dell’arpa, dunque, nasce dal fatto che andavamo spesso a vedere spettacoli dell’opera”.
Ed anche questa volta non mancano i premi per Maja: a partire dal 2020 la ragazza è risultata vincitrice di numerose manifestazioni nazionali ed internazionali, fino ad arrivare ai riconoscimenti ottenuti nei concorsi internazionali “Adriatic” e “Città di Gorizia” quest’anno. “Come madre non posso che essere fiera - conclude -. La cosa che mi rende più felice, oltre alla sua determinazione ed ambizione, è il fatto che quello che sta facendo le piaccia e che pratichi entrambe le attività con entusiasmo”.