Trieste, 03 Maggio 2025

I favoriti non steccano alla Lanaro Granfondo

21 Gennaio 2024 Autore: Maurizio Ciani

Il Gruppo Vulkan, con il supporto del soccorso alpino e speleologico, ha già fatto vedere di poter organizzare la Lanaro Granfondo con condizioni meteo avverse, però una giornata bella come quella odierna sicuramente agevola! E, come hanno riferito diversi dei 170 partecipanti, lo spettacolo che si gode in cima appaga dello sforzo profuso per coprire i 35 km con 950 metri di dislivello che dividono l’ex stazione di S. Antonio / Moccò dalla vetta carsica. Quest’anno, per venire incontro a chi non ha questa distanza nelle gambe, è stata inaugurata la versione “sprint” della corsa, con start da Fernetti e percorso ridotto a una quindicina di chilometri (D+ 400 m). Lorenzo “Dusty” Cadelli, apprezzato speaker di questi eventi, ha sottolineato che questa formula ha dato, ad esempio, pure all’83enne Roberto Masetti la soddisfazione di portare a termine la prova; il presidente del Vulkan Stefano Venier ha considerato la scelta vincente, in virtù dei 38 iscritti sulla “breve”.

Tra questi Riccardo Remualdo, che ha scoperto solo poco prima dell’avvio che il suo principale rivale era proprio un compagno di squadra. Marco Dose ha smesso di competere 6 anni fa, quando incominciò il suo impegno lavorativo alle Generali; adesso ha ripreso, con la sua passione per i trail, che si unisce a quella per le staffette estive. Stamani è stato assieme a Remualdo fino al 4° km, per poi cedere un po’ il passo all’esperto Riccardo; nonostante una caduta, per entrambi sullo stesso crostello di ghiaccio, hanno fatto una doppietta per la squadra di Gerusina, finendo rispettivamente in 1h04’01” e 1h05’58”. Altra doppietta in campo femminile, con le portacolori dell’Evoluzione Nordic Silvia De Biasi e Cristina Pelizon, che si sono aggiudicati i primi due posti in 1h22’25” e 1h22’28”. Due tesserati del Val Rosandra hanno completato i podi, Andrea Babici in 1h07’58” e la triatleta Lorena Giurissa in 1h24’22”.

Nella “classic” di 35 km (nella foto, i 4 vincitori), al femminile si è imposta la solita eccezionale Nicol Guidolin, da quest’anno in gialloblù, visto il suo passaggio alla Trieste Atletica; siccome le sue affermazioni non fanno più notizia, la cosa interessante è che, con il crono di 2h51’28”, nella classifica generale si è posizionata 7ª, pertanto solo 6 uomini hanno fatto meglio di lei. Tra questi l’inossidabile Paolo Massarenti della Dynamyk Fitness, che in barba carta d’identità (quest’anno spegnerà 57 candeline, ma il fiato non gli manca!) ha conquistato il successo in una cavalcata pressoché solitaria; 2h32’37” il suo tempo. Piazza d’onore per Mattia Prandini, tornato a vestire la maglia del Running World: «Non conoscevo il tracciato, ma complimenti all’organizzazione in quanto era segnato perfettamente», ha dichiarato alla conclusione della sua fatica, durata 2h36’49”. Nella prima parte, fino a Gropada, gli aveva fatto compagnia Gabriele Farra dell’Atl. 2000 Bordighera, il quale è arrivato 3° in 2h38’28”. La 2ª e 3ª donna sono state Michela Biacca dell’Evinrude e Serena Kuhar, in 3h21’34” e 3h41’25”.

Se ci sono varie kermesse dedicate al trail running dalle nostre parti, i ciclisti apprezzano in particolar modo la Lanaro Granfondo, dal momento che è invece l’unica per le mountain bike sul territorio dell’ex provincia di Trieste; e così si danno appuntamento, ogni terza domenica di gennaio, gli appassionati di questa disciplina. Fino a Monte dei Pini (Gropada) Roberto Vidoni della Cottur ha tallonato Tomaž Cefuta dell’Eppinger Team; quest’ultimo ha bagnato al meglio il ritorno alla sua vecchia società, dopo un paio d’anni in cui aveva indossato un’altra casacca, trionfando “contro tutte le avversità”, come ha detto lui stesso: «In partenza mi sono accorto che un cerchione era rotto, per fortuna in modo non compromettente; dopo Zolla mi è saltato il fissaggio della sella». Malgrado la decina di chilometri sui pedali, con tutte le difficoltà che ne derivano, ha tagliato per primo il traguardo in 1h39’10”; a stretto giro, con appena 32” di svantaggio, è sopraggiunto anche Vidoni, mentre il bronzo è andato a Peter Carli della Flamme Rouge in 1h41’09”. In rosa ha fruttato la tattica di Lara Kocjancic dell’MBC; conscia di poter pagare qualcosa nella dura salita finale, ha spinto in ciclabile e comunque nei tratti più veloci, costruendo un margine che le ha consentito di gestire al meglio la gara. La Kocjancic ha vinto in 2h04’13” davanti a un’ottima Laura Ukovich delle Generali, la quale ha chiuso in 2h04’49”. Dietro di loro, in 2h15’13”, la friulana Federica Spessot del sodalizio Cussigh Bike Udine.

Prima delle premiazioni, con il contributo del bel sole e il cielo terso, il ciclista e fotografo Paolo Cherin ha festeggiato al meglio i 50 anni compiuti ieri.


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