Può capitare che qualcuno nasca e conviva quotidianamente con i valori dello sport; è il caso di Adriano Paliaga il quale ha avuto in casa un maestro, anzi, “il maestro”, come tutti chiamavano suo papà Pietro. Figura fondamentale del basket monfalconese, dopo la scomparsa nel 2007 gli è stato intitolato il palazzetto del comune isontino. Pietro, ancor prima di allenare, voleva trasmettere delle regole di vita ai ragazzi e forse anche su questa orma è nata la “carta del fair play”.
Se l’idea sorge da Adriano, coach pure lui nonché consigliere dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport (Unvs), la messa in atto è da attribuire al Comune di Cervignano del Friuli, infatti l’altro ieri nel municipio è stato presentato il progetto; il sindaco Andrea Balducci lo ha rivendicato come uno dei risultati «di alto valore» raggiunti dall’Amministrazione. La “carta” e il “codice etico” che è abbinato parlano del ruolo di atleti, genitori, allenatori e dirigenti, citando dei principi basilari di amicizia, lealtà e rispetto per gli arbitri, che troppo spesso vengono dimenticati in occasione delle partite. Proprio in quest’ottica è stato prodotto un terzo documento, l’ “accordo di collaborazione” tra Comune e società sportive; i soggetti firmatari si sono presi quindi degli impegni ben precisi, riportati nell’articolo 2 de testo, per promuovere il fair play, annessa la proposta di avere un accompagnatore che si occupi di questo durante gli incontri, incominciando dall’accoglienza degli ospiti (non “avversari), e un dirigente più focalizzato sulle relazioni con i genitori.
La siglatura del primo cittadino è stata seguita da quella del presidente del Coni regionale, che ha sposato l’iniziativa. Giorgio Brandolin, presente in sala, ha sottolineato che non esistono sport esenti da questi discorsi: «Tutti prendono d’esempio il terzo tempo del rugby, però la scorsa settimana nell’amichevole tra Rovigo e Petrarca (il “derby d’Italia”, n.d.r.) ci sono stati 62 squalificati; ognuno ha le proprie magagne». Il presidente della sezione di Cervignano dell’Unvs, Giorgio Comisso, ha rimarcato che questo è un onere concreto che si prendono i firmatari al fine di applicare quanto sottoscritto.
Paliaga auspica che questo modello possa essere adottato anche in altri comuni e fin da subito i “Veterani” si mettono a disposizione per andare a illustrarlo agli interessati. Ha aggiunto che «siamo in emergenza educativa con un alto livello di abbandono; l’85% degli studenti pratica attività fisica al termine del ciclo elementare, salvo poi ridursi drasticamente alle medie e superiori». «Dobbiamo aiutare i giovani a rimanere nell’ambiente sportivo» – ha concluso, riferendosi in particolare agli adulti che gli ruotano attorno; questo uno degli scopi della carta del fair play.