Non siamo esterofili e non crediamo che l'erba del vicino sia sempre più verde, anzi, ma siamo convinti che bisogna guardarsi attorno e talvolta imparare dagli altri, se questi ultimi sono riusciti a realizzare qualcosa di più innovativo rispetto a noi. La Slovenia non sarà il “paese delle meraviglie” ma nell'ambito dell'impiantistica (sportiva e non solo) negli ultimi anni ha compiuto passi da gigante. A Capodistria, per esempio, lo stadio è piccolo ma è un gioiellino, il palasport - costruito anch'esso nel 2013 - vanta 5 mila posti a sedere ed ha ospitato gli Europei di basket e la piscina coperta completa l'area Bonifika, rendendo la cittadina di appena 25 mila abitanti decisamente all'avanguardia.
Anche la pallavolo nella vicinissima Slovenia non se la passa male. Meno di due anni fa, era la fine del 2018, il sindaco Dipiazza proclamava che il terrapieno di Barcola sarebbe stato destinato ad area verde sul modello di Capodistria con spazi aperti, piste ciclabili e campi di beach volley. Nulla di tutto ciò è avvenuto. Nessuna croce addosso al Comune, Trieste rimane comunque ricca di strutture per lo sport (di vertice, meno per quelle di base) ma che l'intento del Municipio sia rimasto solamente teorico e che al di là dell'ex confine il beach volley sia una realtà mentre dalle nostre parti si debba ricorrere ai due soli campetti di Aurisina è un dato di fatto. Basta fare una quindicina di chilometri per ritrovarsi in un centro sportivo di prim'ordine in riva al mare, tra Capodistria e Semedella, in un'area risanata raggiungibile con pista ciclabile, un parcheggio adiacente che serve l'intera città e sei campi di volley sulla sabbia, uno di calcetto, un bar con terrazza panoramica, un parzo giochi per bambini, acqua, illuminazione e docce. Il tutto alla modica cifra di 7 euro l'ora. Ancora più vicina per gli appassionati triestini in trasferta forzata la decina di campi di beach ad Ancarano (Santa Caterina). Meno belli ma ci si arriva in un attimo, e senza vignetta.
A Trieste invece il nulla. Gli appassionati ci sono, e tanti; gli spazi anche: perché emigrare? Per non parlare delle problematiche relative agli impianti “invernali”: sulle palestre per la pallavolo (ed il basket) si è già scritto a profusione e la ripresa dell'attività con la nuova stagione è tutt'altro che scontata