Informare e dialogare, in compagnia di esperti del settore, su un tema molto delicato e attuale. Da queste basi è nata l’idea del Cus Trieste, con il supporto fondamentale della FederCUSI e la collaborazione del Centro Food for Mind Trieste, di proporre nelle prossime settimane tre incontri dedicati ai disturbi alimentari. Il primo, dal titolo “Alimentazione, sport e buone prassi”, si svolgerà lunedì 27 gennaio alle ore 17 nell’aula grande dell’Edificio C6 dell’Università, in via Alfonso Valerio 8/3. All’incontro, aperto a tutti, interverranno la dott.ssa Donatella De Colle, psicologa e psicoterapeuta oltre che coordinatrice del Centro Food for Mind Trieste, e la dott.ssa Francesca Silvera, biologa nutrizionista.
Il ciclo di conferenze rientra nelle iniziative del progetto “Inclusione e benessere sportivo”, nato con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale e promuovere stili di vita sani attraverso attività sportive inclusive e momenti di approfondimento dedicati alla salute e all’accessibilità. “Questo ciclo di seminari - spiega la dott.ssa De Colle - nasce da un’esigenza sorta nella stanza clinica del nostro ambulatorio Food for Mind, espressa da alcune ragazze che seguiamo, desiderose che si parlasse di questo tema anche e soprattutto nel contesto sportivo, uno dei due ambienti, assieme alla scuola, in cui i disturbi alimentari si esprimono più spesso”.
Ma cos’è un disturbo alimentare e come si contrasta? “Il disturbo alimentare è una disregolazione emotiva in cui la persona presenta difficoltà ad affrontare la sfera emotiva e a gestirla. Questi disturbi, che si sviluppano in seno a fattori culturali, sociali e familiari, non sono sempre rilevabili in superficie, attraverso un comportamento riconoscibile, ma possono scomparire e riemergere all’improvviso. Per contrastare queste caratteristiche crediamo che sia necessario, attraverso la terapia, non solo lavorare sul sintomo ma scovare e lavorare sulle cause sottostanti”.
Nell'incontro di lunedì si cercherà di definire le premesse sul tema, facendo un quadro generale e sviluppando la materia, rispondendo al come l’alimentazione possa sostenere la salute e la malattia, cosa può succedere a una persona se segue una buona o cattiva alimentazione, come si può e deve lavorare sui pregiudizi sul cibo e quali sono le buone prassi da seguire”.
Nell’incontro in questione si tratterà anche il fatto di come e quanto il Covid abbia influito sull’età di chi soffre di disturbi alimentari e legati alla sfera emotiva (post Covid si è passati da una media d’età d’esordio intorno agli 11/12 anni ad un’età di 8-9 anni), e di come le dinamiche del periodo pandemico, condizionato dall’isolamento e dal sentirsi esclusi, abbiamo esacerbato dinamiche disfunzionali che c’erano già.