Trieste, 28 Marzo 2024

Alpinismo, eventi e nuove visioni per il CAI XXX Ottobre

18 Novembre 2022 Autore: Marco Cernaz

Una serata dedicata all’avventura, alla dimensione verticale, all’alpinismo. Ospite e protagonista dell’evento, che si svolgerà presso il Centro Commerciale Il Giulia il prossimo 26 novembre, sarà Matteo Della Bordella, alpinista e rocciatore varesino, attualmente uno dei più attivi e creativi interpreti del panorama internazionale della montagna.

La serata, ad entrata libera, è stata fortemente voluta dall’Associazione CAI XXX Ottobre per dare la possibilità ad appassionati e semplici curiosi di ritornare ad ascoltare dal vivo i grandi protagonisti del mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata moderna. E’ della stessa idea Piero Mozzi (nella foto sopra), presidente della “Trenta”, primo sostenitore dell’iniziativa. “Quella di sabato 26 sarà una bella occasione per tutti gli amanti della montagna di ritrovarsi e stare assieme. Va sottolineato che merito dell’organizzazione di questo evento va in primis a Marco Milani, nostro socio e membro del Gruppo Rocciatori “Bruti de Val Rosandra”, che si è molto prodigato per realizzare la serata: lo ringrazio per il lavoro anche perché è un bel modo per riprendere una valida tradizione della “Trenta”, ovvero quella di ospitare nella nostra città nomi importanti dello scenario alpinistico italiano. In più - prosegue il vertice “trentaottobrino” - questo evento può anche rappresentare una sorta di “benevolo scossone” per la nostra associazione, per gli altri sodalizi, per le palestre di arrampicata sportiva e per tutte le realtà che operano in questo contesto. Saranno tutti più che ben accetti. Sarebbe bello ci fosse un’ampia partecipazione anche per dimostrare che siamo capaci di lasciarci alle spalle antichi campanilismi e faziosità che non hanno più motivo di esistere. Potrebbe essere una valida occasione, soprattutto dopo la pandemia ed i dibattiti che stanno interessando il mondo della montagna, per dare un piccolo ma significativo segnale che ci siamo, che siamo attivi, che possiamo fare ancora molto”.

Come sta oggi il movimento locale degli sport e delle discipline della montagna?

Non esiste un “movimento della montagna” tout court. E’ tutto molto variegato, ci sono mille diverse tipologie di attività e di associazioni che gravitano in questo contesto, più o meno propriamente. Posso dire che non siamo esenti dalle trasformazioni e dalle dinamiche che stanno modificando l’intera società, non solo il panorama associazionistico e sportivo legato (ma uso una generalizzazione) al “mondo della montagna”. In ottica generale, noto una tendenza allo spontaneismo e ad un approccio un po’ troppo leggero, direi quasi superficiale che tende a svalutare tutto. Siamo dinnanzi a sfide importanti, complesse.

Può fare degli esempi?

Certo. Le propongo due, tra i tanti. Il primo. Le gite in montagna, storicamente iniziative coinvolgenti ed apprezzate. Se da una parte emerge un evidente bisogno di socializzazione e di partecipazione, dall’altra facciamo i conti con i legittimi timori e con le paure che molte persone conservano sul fronte dei possibili contagi. Questi due aspetti entrano in contrapposizione e creano reali problemi organizzativi; banalmente, se prima il pullman era un ulteriore modo per fare gruppo, oggi valutiamo se noleggiarlo o meno anche per motivi economici: si va in montagna con mezzi propri, più di prima. Sembrano dettagli ma sono dinamiche che cambiano il modo di vivere l’associazione ed i servizi che possono o non possono essere offerti ai soci. Cose pratiche. Il secondo esempio riguarda un altro settore, da sempre attività istituzionale per noi, ovvero i corsi. Fino a non molto tempo fa, in chi si iscriveva ad un corso di escursionismo o ad un corso base di alpinismo, notavo una palpabile e forte motivazione, una sorta di “vocazione”; oggi gli interessi sono più estemporanei, effimeri. Che sia un corso di alpinismo, ballo o bricolage (con tutto il rispetto) poco importa, vale un po’ tutto: oggi faccio una cosa, domani un’altra.

E questo è un male?

Beh... Il mio personale parere non è positivo ma sono conscio che non cambia la realtà dei fatti, è un frammento dello specchio dei tempi. Nel mio ruolo di presidente della XXX Ottobre che è, lo ricordo, una sezione del Club Alpino Italiano, non posso essere felice di questa tendenza. Nonostante tutto, con il consiglio direttivo cerchiamo di analizzare ciò che vediamo e tentiamo di trovare in ogni caso valide strategie, di attivare nuove iniziative, pur rimanendo aderenti ai prìncipi fondanti il nostro sodalizio. In un mondo dove l’offerta di servizi è sempre più variegata e dove, anche nel campo del benessere, del tempo libero e dell’attività sportiva, il pubblico cerca sempre nuovi stimoli e salta da un’attività all’altra, la nostra associazione è già multitasking, per usare un termine molto in voga. La XXX Ottobre è alpinismo, arrampicata, ferrate, escursionismo ma anche speleologia, sci, orienteering e kayak, attività queste che possono essere praticate a tutti i livelli, da quello ricreativo-amatoriale fino alla dimensione agonistica. I nostri “Gruppi” sono molto attivi e continuano anche a raccogliere riconoscimenti e risultati sportivi di prestigio in gare e kermesse di livello nazionale: l’infinito palmares di medaglie e titoli conquistati negli anni dallo Sci CAI XXX Ottobre parla da sé...

In questo approccio di costante rinnovamento ben si incastona l’imminente serata con Matteo Della Bordella che, non a caso, verrà ospitata da una location inedita ovvero dalla galleria commerciale di via Giulia. Una partnership, quella con Il Giulia, che non si limita ad un solo evento ma che si arricchirà di ulteriori date e manifestazioni.

Sì, anche questa scelta muove dal volersi aprire ad un pubblico nuovo ed ancor più ampio, trovare nuove strategie e nuovi modi di essere presenti, di percorrere vie di collaborazione con altri contesti come quello delle imprese e del terziario. Il Giulia metterà a disposizione i propri spazi per le nostre attività sociali e culturali. La serata del 26 novembre con l’alpinista varesino rappresenta così il viatico per ulteriori progetti: mi riferisco alle prossime mostre fotografiche ed ai momenti di aggregazione targati XXX Ottobre che stiamo definendo in queste settimane e che troveranno casa esclusiva proprio a Il Giulia.

Molte associazioni - anche culturali, non solo di carattere sportivo - lamentano la difficoltà di mantenere e trovare volontari che prestino servizio attivo nel club come allenatori, dirigenti, accompagnatori…

Questo è certamente un altro aspetto sul quale soffermarsi, condivido. Noto in molte strutture centrali, intendo federazioni sportive o enti di riferimento nazionali, una pericolosa spinta all’estrema specializzazione, al tecnicismo esasperato. E’ solo una mia opinione e la argomento con un altro esempio. Alla “Trenta” abbiamo degli accompagnatori di alpinismo giovanile ai quali andrebbe fatto un monumento: per conseguire e mantenere l’abilitazione, tra corsi di aggiornamento in trasferta, costi da sostenere e burocrazia di varia natura, devono sobbarcarsi mille oneri, a mio avviso eccessivi. E sono, lo sottolineo, soci appassionati che svolgono attività volontaria, per il bene dei ragazzi e dei giovanissimi. Un alleggerimento dei carichi non necessari, gioverebbe a tutti.

Tra le molteplici attività della XXX Ottobre, una menzione particolare spetta al lavoro delle Commissioni, attività che ha una evidente ricaduta positiva non solo sui soci del CAI ma sull’intera collettività.

Questo è un tema a me molto caro, che è giusto ricordare. Può immaginare quanto meritoria sia l’attività delle commissioni in questo senso? Penso a chi si occupa delle opere alpine, dei rifugi e dei bivacchi ed in particolare penso ai volontari che si prendono cura dei sentieri, anche qui sul nostro Carso. Una menzione particolare la voglio fare al nostro socio Umberto Pellarini Cosoli che, in seno alla Commissione Giulio Carnica Sentieri, è attivo nella manutenzione, nel controllo e nella cura dei tracciati che tutti noi percorriamo nelle nostre escursioni. Anche a lui va la mia gratitudine.

Una domanda finale, presidente. Su cosa punterebbe per dare un futuro alla XXX Ottobre, al CAI ed alla pratica dell’andar per monti?

Domanda importante. Mi limito alla mia associazione, con uno sguardo, se si vuole, ad un contesto più allargato. Ho due intendimenti: punto sull’ambientalismo e, sarà scontato, sul coinvolgimento dei giovani. Ne aggiungerei uno, piccolo ma significativo: il mantenimento del valore del nostro sodalizio ed un ritrovato senso di appartenenza. Faccio una mia valutazione: la XXX Ottobre, spesso è più considerata ed apprezzata fuori dal contesto triestino che in città. Ho vivo il ricordo di quando siamo stati ai piedi della parete del monte Ciampac (in Vallunga, n.d.r.) a ristrutturare il monumento in legno che ricorda Emilio Comici... ho percepito, anche da sconosciuti, un inimmaginabile affetto e stima nei confronti della “Trenta”. Mi ha fatto molto piacere e ne sono orgoglioso.

Galleria

La via meno battuta
Serata di dialoghi ed immagini con l’alpinista MATTEO DELLA BORDELLA

Sabato 26 novembre 2022 - Inizio ore 20.30

Centro Commerciale Il Giulia
Ingresso libero | info  3460004144

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