Trieste, 31 Maggio 2025

Lalla Cecchi ed il ricordo commosso dei suoi ex atleti

23 Maggio 2021 Autore: Gabriele Lagonigro

“1988, Meeting internazionale a Budapest. Ricordo la foto scattata con il Parlamento ungherese alle nostre spalle. Felici, entusiasti, grati. Lalla Cecchi era stata l'allenatrice che aveva favorito il mio primo salto di qualità. Arrivò da Mantova per prendere in mano la prima squadra dell'Edera Nuoto - all'epoca piuttosto malconcia - all'inizio della stagione '86-'87. Mi portò al primo titolo regionale assoluto nei 1500, nell'87, sia ai campionati indoor sia agli estivi. Ricordo ancora quanto fosse innovativa in allenamento la ripartenza a 37"5 nelle serie da 50, a me che ero un nuotatore appena di livello regionale e che sarei rimasto tale almeno per le due stagioni successive (e avevo già 18 anni...)”. Inizia così il ricordo di Lalla Cecchi da parte di Dino Schorn, che assieme ad altri suoi ex atleti ha voluto ricordare con grande commozione la scomparsa di una delle più grandi nuotatrici ed allenatrici d'Italia.

“Azzeccato fu il consiglio che mi diede sapendo che avrei provato l'ingresso all'Isef: la mia scelta era Bologna ma mi convinse a dirottare verso Verona, dove avrei potuto allenarmi all'I.C.Bentegodi sotto la guida di Federico Bonifacenti. Diversissimi per carattere, princìpi di vita, idee politiche, quando capitava di vederci in piscina o alle feste di Natale eravamo contenti dopo quasi trent'anni di ricordare i bei tempi dell'Edera. Mi mancheranno la sua vitalità, la sua allergia alle regole, i nostri vicendevoli sfottò”.

Si unisce al cordoglio e al ricordo anche Gianluca Nave, compagno di Schorn sempre con la canotta ederina a cavallo degli anni '80 e '90, incredulo per la notizia. “Al suo ritorno a Trieste portò innovazione e... tanta fatica! Con il suo carisma e la sua eleganza ci faceva fare chilometri estenuanti... ma che risultati!”.

“Avevo 12 anni quando ho conosciuto Lalla, la nostra nuova e temuta allenatrice! Una donna affascinate e determinata che con le sue doti da stratega e il suo modo di pensare fuori dalle righe ha saputo tirare fuori il meglio di me e di ogni suo atleta. È stata il mio mentore, apprezzavo la sua vena ironica e provocatrice, era determinata a raggiungere i suoi obiettivi, una donna forte ed energica con un grande cuore”. Così Sonia Pugnetti, che ricorda quando, a 15 anni, “l’ho sfidata a fare 50 metri a stile libero credendo di batterla senza sforzi ma non andò affatto così. Pur non essendo allenata come me e pur avendo 46 anni era velocissima, un’agonista nata. C’era un feeling particolare fra di noi, sono onorata di essere stata una sua atleta e crescendo anche una sua amica, l’ho sempre ammirata e mi mancherà tantissimo. Ti voglio bene Lalla, buon viaggio”.

Anche dall'Ungheria arriva un ultimo saluto alla grande allenatrice. “Carissima Lalla - inizia così il messaggio recapitato da Janos Varga - in questa situazione è molto difficile dire qualcosa, ma ricordo l'anno 1986 quando ti ho conosciuto nella piscina Bruno Bianchi, io ero il ragazzo arrivato dall'Est, da Budapest, conoscevo ancora poche persone a Trieste, facevo pentathlon moderno e tu diventavi la mia allenatrice di nuoto. Mi hai accolto gentilmente e mi hai aiutato a crescere, ti sarò sempre grato e non ti dimenticherò mai! Ciao cara Lalla”.


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