Dopo la pesante inflessione dovuta al lockdown, capace di mettere in ginocchio il 90% del settore alberghiero della nostra regione, le strutture ricettive si trovano a raccogliere un pallido numero di prenotazioni durante la settimana della Barcolana, se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno. Lo conferma Guerrino Lanci, presidente della Federalberghi di Trieste che ci ha aperto le porte sul settore ricettivo del capoluogo giuliano ponendo in risalto le difficoltà di una categoria che in città impiega un migliaio di occupati al netto dei tagli resi necessari dalla pandemia.
Presidente, qual è la situazione attuale negli alberghi?
“In termini di prenotazioni stiamo assistendo ad un sensibile miglioramento rispetto a questa primavera, ma siamo ancora molto lontani dai numeri dello scorso anno in cui registravamo più del doppio dei pernottamenti. Il 15% delle strutture è chiuso, mentre il 10% degli albergatori ha addirittura consegnato le licenze”.
Qual è il fattore che più mette a rischio la vostra attività?
“L’incertezza delle disposizioni ed il timore di viaggiare da parte dei nostri clienti sono indubbiamente elementi che non aiutano: le preoccupazioni maggiori che rileviamo si riferiscono ai termini di prenotazione e alle modalità di disdetta e rimborso che ultimamente rappresentano le condizioni necessarie per acquistare un soggiorno”.
La cinquantaduesima edizione della Barcolana in città sta aiutando ad invertire la rotta?
“Senza dubbio, durante le giornate della regata registriamo un numero più alto di prenotazioni ma la disponibilità di strutture a Trieste resta ampia nonostante le tariffe davvero basse. Tutto questo rappresenta una situazione davvero inedita per chi era abituato al tutto esaurito anche oltre la provincia. Ci aspetta un’edizione sottotono, senza il villaggio e senza la certezza dell’evento stesso fino a qualche settimana fa”.
Che tipo di turista mancherà di più durante B52?
“Mancherà soprattutto il turista dall’estero e in particolare da Austria e Germania: quest’anno ne ospiteremo un decimo di quanto siamo abituati nella settimana della regata. Gli stranieri sono il 50% dei nostri clienti sotto la Barcolana e la loro assenza peserà tantissimo sul comparto del turismo e non solo”.