Trieste, 30 Aprile 2025

Velasco: "Non sono i giovani il problema, ma gli adulti..."

28 Aprile 2022 Autore: Mattia Valles

Un pomeriggio dall'altissimo tasso qualitativo ed umano, quello di oggi, grazie alla presenza a San Giorgio di Nogaro di Julio Velasco, allenatore della “generazione di fenomeni” degli anni '90 ed ora direttore tecnico dei vivai azzurri della Federazione Italiana Pallavolo. Un incontro, promosso dalla Fipav Fvg, incentrato principalmente sul miglioramento dei settori giovanili, con un corso di formazione costruito ad hoc per allenatori e dirigenti dei sodalizi della regione.

A margine della lezione tenuta davanti ad oltre cento spettatori entusiasti, occasione anche per fare due chiacchiere con una delle grandi icone del volley internazionale.

Dicendo Julio Velasco, facilmente ci si collega alla “teoria degli alibi”. Come si può applicare questa pratica, ai giovani d'oggi?

Io credo innanzitutto che il problema non siano i giovani, ma gli adulti, che forse troppe volte vengono colpiti da memoria selettiva. Si parla tanto che “nel passato si stava meglio”, ma non è stato proprio così, tutti noi abbiamo passato anni terribili. I ragazzi hanno sì incertezze, sono delicati ed insicuri a volte, ma sono anche gli stessi che hanno grande determinazione e voglia di costruire qualcosa.

Prendendo come esempio le superleghe, nei campionati d'alto livello gli italiani sono pochi, e spesso hanno poco spazio. Cosa ne pensa?

Spesso lancio una provocazione. Dico che in Italia, i giovani italiani non piacciono, a tutte le latitudini. Che si parli di sport, di scuola, o di qualsiasi cosa, sono sempre bersagliati da critiche e molte volte si passa del tempo a cercarne solamente i difetti, mentre con gli stranieri non è così, anzi.

Siamo a margine di un corso di allenatori: è più difficile allenare i ragazzi o insegnare agli allenatori come costruire i talenti del futuro?

La pallavolo è assolutamente un gioco difficile. Facendo i tre tocchi si può provare a giocare, ma giocare a pallavolo è un'altra cosa, comprende dei fondamentali che non sono così scontati ed anzi, spesso sono molto complessi da apprendere. E' dunque importante che la formazione degli allenatori sia specifica, pratica e concreta.

Arriviamo da un'annata prestigiosa, con un doppio titolo europeo. Di cosa deve andare fiera l'Italia, soprattutto guardando il panorama internazionale?

Innanzitutto direi che, nonostante le dimensioni ridotte dello Stato, siamo sempre nelle prime posizioni in ogni manifestazione maschile e femminile, al pari di paesi geograficamente più grandi di 3-4 volte. Sento tante lamentele, ma sono dell'idea che l'italiano deve esser consapevole di essere fortunato a vivere in uno dei paesi più ricchi del mondo.

Lei è il direttore tecnico delle nazionali azzurre. Come vede il futuro dei nostri giovani e su cosa pensa si debba lavorare?

Penso intanto che vada fatta una distinzione. La pallavolo femminile è diventata quello che il calcio è per gli uomini, ovvero il primo sport in assoluto, e questo ha generato una ricerca della qualità. Nel settore maschile invece, il primo problema è la quantità. Dico sempre nei corsi a tutte le società di puntare su entrambi i settori, per non lasciare indietro quello che ad oggi è lo sport campione d'Europa. Di giovani interessanti ce ne sono, sono tanti, li stiamo seguendo in queste settimane, ma è ovvio che ci aspettiamo un impegno di tutti, per far sì che le nazionali siano lo specchio concreto di tutto quello che il movimento può dare.

In conclusione, seguendo la situazione geopolitica. Cosa ne pensa dell'esclusione degli atleti russi dalle manifestazioni sportive?

Credo che tutto quello che è successo in Ucraina sia un fatto inammissibile, però sono convinto anche che non sia giusto precludere le competizioni agli atleti solo per la nazionalità. Se da giovane mi avessero detto che per colpa dei militari non avrei potuto partecipare alle manifestazioni dello sport che amavo, sarei andato fuori di testa. E parlo perché purtroppo queste vicende le ho vissute in Argentina negli anni '70.


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