Trieste, 11 Maggio 2025

"Fallo è quando l’arbitro fischia": l'iniziativa lodevole di Azzurra RdR

26 Novembre 2023 Autore: Marco Bernobich

Una società sportiva triestina ha lanciato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione riguardante l’atteggiamento corretto da tenersi nei confronti degli arbitri. La lodevole iniziativa si chiama “Keep Calm & Fallo è quando l’arbitro fischia”, ed è targata Azzurra RdR Volley, una asd che negli ultimissimi anni ha accresciuto in maniera molto significativa il proprio movimento e il numero di iscritte e iscritti.

Un claim che ne rivisita due, unendoli: “Keep Calm and Carry On” fu uno slogan adottato dal governo britannico agli albori della Seconda Guerra Mondiale, mentre “Rigore è quando arbitro fischia” è una delle citazioni più famose di Vujadin Boskov, allenatore di calcio che portò la Sampdoria - tra il 1986 e il 1992 - a conquistare scudetto, Coppa Italia, Coppa delle Coppe e disputare una finale di Coppa dei Campioni (l’attuale Champions League).

Inoltre è un modo per coniugare paradosso e realtà: se è vero, infatti, che certi falli possono esistere - ancorché non ravvisati dagli arbitri - è altrettanto pacifico come tutti debbano comprendere che è il direttore di gara ad avere l’onere di decretare quando un’azione deve essere interrotta, e non altri. A ciascuno il proprio ruolo, con responsabilità connesse.

“L’iniziativa - illustra il dirigente societario e consigliere regionale FIPAV Walter Rusich - nasce dal fatto che durante le partite (come sui campi, così sugli spalti, n.d.r.) continuano a verificarsi episodi inadeguati nei confronti dei direttori di gara”.

Quali sono i rischi?

Questo atteggiamento non solo è contrario a quanto previsto dal nostro statuto federale e dalle norme generali dell’ordinamento sportivo, provoca bensì anche una disaffezione e un’alzata considerevole di bandiere bianche da parte di fischietti alle prime esperienze.

Eppure si sa che decidere di fare l’arbitro comporta anche il dover affrontare situazioni non sempre gradevoli...

Vanno ricordate un paio di cose fondamentali: il reclutamento di nuovi ufficiali di gara è cosa già complicata di per sé (non è un ruolo esattamente facile, n.d.r.) e le nuove reclute sono per la più parte ragazze e ragazzi, e spesso minorenni, che si approcciano a tale attività convinti di poter esser utili alla causa del nostro sport. Se ci si comporta in maniera da spegnere i loro entusiasmi da subito, facciamo del male ai singoli e all’intero movimento.

Come avete deciso di diffondere tale campagna?

Al momento l’idea, corredata dall’hashtag #rispettarelarbitro, è stata lanciata sulle nostre pagine social, comunque potrebbe trovare sviluppi diversi, da portare fisicamente anche sui campi. Magari sulle maglie utilizzate nel riscaldamento pre-gara.


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