Trieste, 27 Aprile 2024

Trieste, tra Scafati e Treviso saranno 80 minuti-chiave

07 Gennaio 2023 Autore: Alessandro Asta

Mettere da parte le scorie post-Tezenis e ritrovare equilibri e tranquillità nelle due partite forse più importanti del girone di andata che si sta per chiudere. Domani c’è Scafati, sabato prossimo c’è Treviso al Palaverde: due tappe chiave per una Pallacanestro Trieste che dalle “stelle” della vittoria di Santo Stefano contro Trento e dalla fumata bianca della nuova proprietà americana è passata alle “stalle” di uno scontro diretto perso male contro Verona. Con annesso qualche piccolo… straccio volato nel dopo-partita da parte di coach Legovich nei confronti di qualcuno dei propri effettivi, un contesto su cui si è voluto in settimana lavorare per concentrarsi esclusivamente su ciò che attende il team nell’immediato futuro.

Al di là di avversarie decisamente in palla da affrontare a stretto giro (e guardando alla Givova di Attilio Caja, è team rivoltato come un calzino in corso d’opera capace addirittura di giocarsi ancora un posto per le Final Eight di Coppa Italia…), c’è una Trieste che nei prossimi 80 minuti sul parquet deve ancora una volta resettare tutto, guardarsi negli occhi e riprendere senza tentennamenti il proprio cammino. Perché di tentennamenti ce ne sono stati parecchi lunedì scorso a Verona, dall’approccio al match alla leggerezza difensiva: una variabile impazzita che i biancorossi hanno molto spesso messo sul parquet nella prima parte di stagione. Soprattutto quando, dopo una vittoria, non si è praticamente mai trovata la quadra nella partita seguente: è forse proprio il nervo scoperto di un team in cui si vede chi è l’attuale leader (leggi Bartley, che proprio contro la Tezenis ha saputo uscire dal guscio nell’ultimo quarto dopo 25 minuti abbondanti di anonimato) ma anche quale sia quella dannata coperta corta che non ha mai permesso il salto definitivo di qualità.

Indipendentemente se e in quale modo la Pallacanestro Trieste riuscirà ad andare sul mercato per “riparare” alcuni peccati di gioventù (e in tal senso, le scelte da poter fare su nuovi effettivi attualmente senza squadra vanno pesate sul rapporto qualità/prezzo), la considerazione principale da fare è che, per uscire dall’impasse, si dovrà ancora una volta far affidamento sull’attuale gruppo squadra. Sin dalla palla a due di domani alle 19 in un Allianz Dome sperabilmente con una buona cornice di pubblico. In fin dei conti, essere riusciti a ridare nuova linfa al giocatore più in difficoltà di tutti sul parquet come lo era stato Skylar Spencer solo qualche partita or sono, fa capire che da questo roster si può ancora scavare qualcosa di buono. Ma ci vorrà la determinazione giusta su ogni possesso, cosa che a Trieste è mancata troppe volte nel girone d’andata.


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