Un'altra sconfitta fuori casa senza appello: a distanza da sei giorni dalla batosta di Brescia, ne arriva un'altra in casa della lanciatissima Cremona. Finisce 113-94 e di per sé c'è poco altro da aggiungere per una Pallacanestro Trieste nuovamente totalmente insufficiente e spaesata lontano da Valmaura.
Il primo pallone è dei padroni di casa in casacca nera, con i punti in avvio a firma di Anigbogu, mentre la prima realizzazione per i “muli” in canotta bianca sono di Ross. Dopo poco il tabellone segna 7-2, con la tripla di Ndiaye. L’inizio è un piccolo incubo per la compagine giuliana, con un – 10 in un amen (15-2) e con i lombardi a fare la voce grossa in tutti i reparti.
A metà tempo Ramsey subisce fallo da Veronesi, dimostrandosi preciso dalla linea della carità: 15-6 sul tabellone del PalaRadi. A distanza di qualche azione, lo stesso atleta va a segno pure da 3, dimostrando di essere uno degli acquisti più azzeccati dell’intero campionato. Segue il suo esempio pure il buon Colbey Ross. Trieste si avvicina sul – 5 e, infine, con un contropiede da manuale, concretizzato da Candussi, i ragazzi biancorossi sono nuovamente a ridosso degli avversari (17-14).
La Vanoli tenta di staccarsi nuovamente, ma, dopo un mini parziale di 4-0 (21-14) e palla in mano, ha troppa fretta di concludere. Per il team triestino si mette in luce Moretti, grazie anche ad un bel suggerimento di Ruzzier, dimostrando ai presenti di avere la mano educata dalla lunga distanza: 21-17. Negli ultimi secondi alla bella penetrazione di Michele Ruzzier risponde Casarin. Grazie al caratteristico atletismo, il team cremonese chiude il periodo in vantaggio sul 27-22.
All’inizio del secondo quarto è chiaro che, per centrare la vittoria, i ragazzi di coach Gonzalez dovranno stasera dimostrare qualcosina in più. Toscano Anderson ingrana la marcia, mettendo a segno la tripla del – 2 (27-25). Con una stoppata dello stesso cestista, che viene interpretata dagli arbitri in maniera fallosa, si accendono gli animi in campo e sugli spalti. I ragazzi alabardati impattano: equilibrio sul 28 pari. Poi il fallo di Brown è ritenuto antisportivo: 31-28 sul tabellone, ma lo stesso atleta si fa perdonare qualche azione dopo, andando a realizzare un canestro di carattere (31-30).
Finalmente, al 13° minuto di gara arriva il primo sorpasso triestino, con Jarrod Uthoff che, segnando dalla lunga distanza, aumenta ancora il divario (31-35). Adesso è la Vanoli a dover inseguire. A metà del secondo periodo, quando la partita è in equilibrio, Uthoff è ancora incisivo da 3 punti. Poi si siede in panchina per rifiatare. Si arriva agli ultimi 120 secondi sul punteggio in perfetto equilibrio (42-42).
Prima dell’intervallo lungo c’è tempo per i punti di Ross da un lato, e, dall’altro, un bel contropiede di Veronesi. Seppure i padroni di casa non siano precisi dalla lunetta (50% complessivo nei primi 20 minuti), mettono la testa avanti. I ragazzi di coach Gonzalez sprecano l’ultima azione, prendendo la via degli spogliatoi sul – 4.
Con lo svantaggio che si può ancora recuperare, Gonzalez mette in campo un quintetto di soli giocatori stranieri, ma è la Vanoli a segnare canestri pesanti in avvio del terzo quarto: già dopo 60 secondi sono 9 le lunghezze da recuperare. Per fortuna c’è il # 37 sul parquet in maglia bianca: Ramsey regala ai tifosi giuliani sugli spalti una tripla al bacio – a dire il vero una delle poche gioie della serata. Poco dopo segue l’esempio Uthoff (59-57 sul tabellone).
A metà del terzo quarto Ross probabilmente subisce un fallo non fischiato, e la squadra di casa ne approfitta, aumentando il vantaggio a 10 punti. La panchina triestina è costretta a chiedere timeout per correre ai ripari e ripensare gli schemi in attacco e in difesa. Sono momenti molto importanti nell’economia della sfida: Brown e compagni non mollano, ma devono trovare qualche chance in più in fase offensiva, senza concedere contropiedi facili agli avversari.
Eppure, con la tripla di Aljami Durham a poco più di 3 minuti della fine del periodo, il divario è di ben 11 lunghezze. Adesso gli errori per la squadra triestina non sono più ammessi, anche se, ad onore del vero, si susseguono uno dietro l’altro, fino al – 18 (85-67). Per la Pallacanestro Trieste è notte fonda.
Durham dimostra di avere la mano allenata dalla lunga, e il vantaggio del club lombardo aumenta a 19 punti, poi addirittura a 21 (90-69)! Trieste può rifiatare solamente grazie a un fallo tecnico fischiato agli avversari lombardi e a un contropiede atletico di Toscano Anderson, riportandosi sul – 15 a 7 minuti dal fischio finale. In pratica, col passare del tempo gli ultimi minuti sono da annoverare tra il garbage time: non che sul parquet i ragazzi triestini manchino d’impegno, ma, attualmente, nemmeno coi migliori Bodiroga, Kukoc e Meneghini in campo riuscirebbero stasera nell’impresa di tornare in partita (constatando, per di più, che i miracoli con la palla a spicchi avvengono raramente).
Le ostilità al PalaRadi di Cremona finiscono col + 19 per gli atleti in canotta nera, con la difesa del club giuliano da rivedere tout-court: subire 113 punti contro la pur ottima Cremona, per una squadra che vuole puntare all’Europa, non solo non è ammissibile, ma è umiliante.
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VANOLI CREMONA 113
PALLACANESTRO TRIESTE 94
(27-22; 50-46; 85-69)
VANOLI CREMONA: *Anigbobu 7 (2/4, 0/1), *Willis 14 (3/5, 2/7), Jones 9 (3/4, 1/7), Casarin 13 (5/7), Grant 5 (2/3), Galli, *Veronesi 13 (2/4, 3/6), Burns 4 (0/1), *Durham 24 (6/9, 3/4), *Ndiaye 24 (5/10, 4/6). All. Brotto
PALLACANESTRO TRIESTE: Toscano-Anderson 6 (1(2, 1/5), *Ross 11 3/3, 1/1), Deangeli 3 (1/2 da tre), *Uthoff 15 (2/2, 3/4), Ruzzier 11 (3/3, 1/4), *Sissoko 12 (2/7), Candussi 4 (2/3, 0/2), Iannuzzi ne, *Brown 13 (2/4, 2/4), Brooks ne, Moretti 3 (0/2, 1/4), *Ramsey 16 (0/1, 2/4). All. Gonzalez
Arbitri: Gonella, Bettini e Bartolomeo