Trieste, 05 Maggio 2025

Trieste e gli infortunati: per un "piano B" di mercato si attende la fine del girone di andata?

06 Dicembre 2024 Autore: Alessandro Asta

Una forte necessità sta accompagnando la Pallacanestro Trieste nell’ultimo periodo: quella di riacquistare la fiducia necessaria per tornare la vittoria, che parallelamente porterebbe a “spiare” dal buco della porta dell’infermeria. Diventata velocemente e inopinatamente troppo piena per poter viaggiare con la spensieratezza e la tranquillità delle prime eccellenti giornate, quando un po’ tutti avevamo dimenticato lo status di neopromossi e ci eravamo – a ragione – fatti illusioni di poter stare sul lato nobile della classifica senza troppi intoppi. 

Al netto delle tre sconfitte consecutive dell’ultimo periodo, con un mix di problemi fisici già cronici (vedi, quelli di Reyes il cui ritorno in campo a questo punto si tinge sempre più di giallo) a cui si sono aggiunti quelli di Brown e Ross (da verificare se almeno uno dei due sarà a disposizione domenica sera per la difficile sfida interna contro la Germani Brescia), in molti si chiedono se sia arrivato il punto anche per Trieste di provare a operare sul mercato. Un qualcosa che nella stanza dei bottoni biancorossa lo si sta già facendo da un po’ di tempo (e il concetto di “emergency list” da cui poter attingere, in caso di bisogno, è già attivo…) ma che è ormai evidente si voglia ricorrere solo come soluzione estrema.

Giusta o discutibile che sia, la strategia di Mike Arcieri e della società risulta essere chiara e consolidata: si stringe i denti, guardando sempre e solo all’obiettivo finale (che per la Pallacanestro Trieste attuale, per la qualità del roster costruito la scorsa estate, significa arrivare tra le prime otto). Lo si era visto nella tormentata passata stagione, collimata poi con la promozione, lo si vede ancor di più adesso in un campionato che permette di cambiare tanto in corsa rispetto alla serie A2: in prima battuta si preferisce “preservare” la chimica di squadra e dello spogliatoio, perché introdurre uno o più innesti diventa poi un’ulteriore variabile da gestire in un team che a inizio stagione aveva saputo meravigliare chiunque. E in casa biancorossa si preferisce dunque attendere prima di passare a un “piano B”, sfruttando ciò che la panchina a disposizione di Jamion Christian può dare (e non a caso, per tutta la truppa di italiani c'è una grande possibilità da poter sfruttare proprio in questo periodo).

In vista di Brescia e della successiva trasferta di una Virtus Segafredo Bologna in pieno caos tecnico (dopo la rinuncia di Luca Banchi, è arrivato un “colosso” come Dusko Ivanovic in panchina), se da una parte c’è da fare di necessità virtù e sperare di recuperare alla svelta buona parte degli infortunati, d’altra bisogna anche bisogna tenersi stretti quel famoso “piano B” da attivare senza troppi indugi. Dandosi magari una scadenza che, con buona approssimazione (ma questa è puramente una nostra sensazione), potrebbe essere la fine del girone d’andata, punto focale per capire se Trieste avrà centrato o meno le Final Eight di Coppa Italia


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