Trieste, 01 Maggio 2024

Trieste, dopo il ko con Pesaro servono davvero i processi al gruppo-squadra?

05 Ottobre 2022 Autore: Alessandro Asta

Può una sola sconfitta, anche se pesante, fare giurisprudenza? E’ davvero già arrivato il tempo dei processi alla squadra e allo staff tecnico? La Pallacanestro Trieste che ieri si è rimessa a lavorare dopo il brutto ko di domenica contro una Pesaro cattiva il giusto e abile a mettere a nudo gli attuali limiti biancorossi, ha l’obbligo di non voltarsi indietro e di guardare solamente al calendario (terribile) che la vedrà andare contro Virtus Bologna, Venezia, Tortona, Napoli e Sassari da qui sino a inizio novembre. E al tempo stesso cercare di non piangersi troppo addosso e di mettere alle spalle i 40 minuti da paura dello scorso weekend, perché scricchiolare a livello mentale già in questo inizio di stagione sarebbe foriero - nell’immediato futuro - di un panorama funesto di classifica.

Sconsolati, certo, ma anche consci che al netto di essere sulla carta inferiori a molte avversarie di questa serie A c’è modo di rialzare la testa. Marco Legovich era stato profetico durante il precampionato: il suo è un team che deve cercare di capire perfettamente di avere dei limiti tecnici e che le partite non si vincono sparacchiando solo da tre o affidandosi al carisma dei singoli (pur con percentuali basse di realizzazione, alla fine Frank Gaines ha dimostrato di avere la leadership che servirà a questa squadra nei momenti bui che potenzialmente vedremo tante volte nei prossimi mesi), bensì ritrovando il valore aggiunto che questo gruppo ha dimostrato nelle amichevoli di preseason. Ma è altrettanto vero che nessuno aspetterà Trieste nel suo cammino ad ostacoli ed è per questo che, al netto della delusione, sentire già parlare di progetto tecnico fallito in partenza è la cosa che meno serve in questo momento e più rischia di destabilizzare una barca che ha come obiettivo primario quello di non imbarcare troppa acqua in questo avvio di stagione.

Cambio di rotta possibile già domenica prossima, nella “mission impossible” nella tana della Virtus Segafredo Bologna? Certo che sì, anche non guardando il mero risultato che si potrebbe materializzare. Ma per la Pallacanestro Trieste dovrà necessariamente cambiare tutto, a livello di mentalità e di voglia di lottare. E pur avendo la sacrosanta libertà di sottolineare che questo team farà tanta fatica in campionato e che più di qualche giocatore non è di livello per una massima serie, gettare a prescindere e già in questa fase tutte le croci possibili a questo gruppo-squadra è un esercizio che rischia di diventare pericoloso. Il tempo per ovviare a un campionato partito col piede sbagliato c'è (ma si sa bene che, fino a quando non entreranno denari freschi su lato societario, non sono leciti passi più lunghi della gamba per mutare qualcosa nel roster), è però severamente vietato farsi prendere dall'ansia...


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