Nel momento peggiore di tutta la stagione, con l’autostima sotto i tacchi e una situazione globale che rischia di minare seriamente il numero di presenze al PalaTrieste (pur con la promozione riservata a tutte le donne, con il biglietto per la partita di domani fissato a 5 Euro in tutti i settori, c’è anche da sottolineare lo “sciopero” del tifo della Curva Nord per tutto il primo quarto di gioco), si rischia davvero di essere ripetitivi nel presentare l’ennesima partita di una Pallacanestro Trieste che è ancora davanti allo specchio a capire cosa fare da grande. Perché – se si vuole scomodare la parola “Rinascita”, tanto utilizzata da mesi dalla società biancorossa – è evidente che la tappa interna di domani a Valmaura contro Treviglio (palla a due alle 18) deve rappresentare un ulteriore momento per dimostrare di voler davvero rinascere dalle proprie ceneri, sparse in malo modo domenica scorsa a Latina e dopo la conseguente respinta del ricorso presentato tardivamente al Giudice Sportivo (che poteva avere anche un senso, se si voleva davvero sottolineare la mancanza di uno spogliatoio per lo staff o i tabelloni dei 24 secondi piccoli come francobolli, peccato solo per i modi e soprattutto per i tempi goffi nel presentare il ricorso stesso…).
In buona sostanza, è inutile parlare troppo di ciò che si vorrà essere nella fase più calda della stagione, ovverosia quella dei playoff. Un tema sin troppo utilizzato da Jamion Christian e dai dirigenti biancorossi, correndo il rischio di nascondersi dietro a un dito nella speranza che tutto possa cambiare quando ci si giocherà tutto in post-season. Le risposte – che si faccia o meno mercato nell’immediato futuro – devono arrivare nell’immediato. E che sia uno “scontro tra deluse” quello tra i giuliani e il Gruppo Mascio, appena settimo in classifica nel Girone Verde e partito a inizio stagione con grandi velleità così come Trieste, nessuno lo mette in dubbio. Al giro di boa di una fase a orologio a dir poco deludente per i biancorossi, conta sapersi rialzare per l’ennesima volta dopo un pesante tonfo. E conta anche tanto l’orgoglio di un team che, nelle ultime sei giornate da giocare prima dei playoff, deve riaccendere una fiammella di effettiva credibilità per sé e per un’intera piazza estremamente delusa di ciò che si sta vedendo sul parquet.
Sarà probabilmente l’ultima partita che la Pallacanestro Trieste giocherà senza Justin Reyes, che dovremmo rivedere subito dopo la pausa di campionato del prossimo fine settimana causa Final Four di Coppa Italia di serie A2. Ma contro un team con tanti vecchi “volponi” come Vitali, Cerella, Sacchetti e l’ex di turno Pacher, conteranno le motivazioni. A Latina i biancorossi sono deragliati nei soliti peccati originali di sempre, tra un tiro da tre che non entra e più di qualche palla persa malamente nel momento più importante del match: ancora una volta serve unicamente resettare tutto e ripartire, per evitare che l’ultima parte di stagione sia solo ed esclusivamente un lungo trascinarsi verso la mediocrità.