Da sempre tifoso doc della pallacanestro giuliana, ma anche un attento osservatore di ciò che ruota a Trieste in ambito di sport. Assieme a Stefano Patuanelli, senatore della Repubblica per il Movimento 5 Stelle, abbiamo voluto tracciare una linea sullo stato di salute delle principali squadre cittadine, con un occhio di riguardo naturalmente al “suo” basket di cui è tifoso biancorosso di vecchia data.
Senatore, partiamo dalla Pallacanestro Trieste e da quanto di buono è stato fatto nel campionato scorso. Ora l’asticella si alza decisamente, pensando alla prossima stagione che la vedrà protagonista anche in Europa: sarà davvero un rischio, come paventa più di qualcuno, il futuro doppio impegno tra campionato e BCL?
“Partiamo dal presupposto che, in passato, ci sono esperienze di squadre italiane che hanno fatto bene le coppe e sono state capaci di ottenere risultati eccellenti anche in campionato. Naturalmente bisogna avere una squadra attrezzata per competere in due campionati differenti e resto dell’idea che i vantaggi sono superiori agli svantaggi, al netto di giocare molto di più rispetto alla normalità. La BCL non è l’Eurolega e, anche se servirà viaggiare parecchio in infrasettimanale, Trieste crescerà molto a livello di immagine. E non vedo grosse criticità pensando al doppio impegno che attende la squadra”.
Che cosa ne pensa riguardo le affermazioni del presidente biancorosso Paul Matiasic, relativamente all’obiettivo non raggiunto nella stagione ormai alle spalle a cui va unito un principio di malcontento per i pochi investimenti fatti sin qui dagli sponsor locali?
“Andando per ordine, credo che Matiasic e la società stessa siano stati molto chiari su cosa si voglia davvero per la Pallacanestro Trieste: di fatto c’è una proprietà che crede fortemente nel progetto appena partito e che vuole fare cose importanti per questa piazza. E lo vediamo banalmente con tutte le iniziative extra che si stanno facendo fuori dal contesto squisitamente della prima squadra. Sullo “sfogo”, chiamiamolo così, dei pochi investitori entrati in gioco negli ultimi mesi, sarebbe fondamentale creare a mio avviso un tessuto di sponsorizzazioni stile il modello già in atto a Trento. E in tal senso va fatta una riflessione più a largo respiro…”.
Quale?
“Che, pensando ad esempio a un main sponsor da almeno un milione e mezzo di euro, se guardiamo l’elenco delle aziende con sede a Trieste e togliendo i primi tre-quattro nomi di marchi che tutti conosciamo, per una realtà economica investire anche solo il 5% in termini di fatturato è un processo non banale. Pur con tutti quelli che possono essere i vantaggi fiscali annessi alla sponsorizzazione stessa, credo dunque che il messaggio lanciato da Matiasic è quello di un coinvolgimento della città a 360 gradi, non solo a una ben definito brand. Ed è un qualcosa che secondo me non è impossibile da raggiungere”.
(L'intervista completa sarà disponibile sul numero di CitySport.news di lunedì 23 giugno 2025)